Un anno fa la tragedia di Genova. Il crollo del Ponte Morandi ha scosso non solo tutta l’Italia, ma ha varcato i confini nazionali per l’assurdità di una tragedia che probabilmente poteva essere evitata. A 365 giorni di distanza il dolore è ancora immutato, come dimostra la commozione in occasione dell’inaugurazione del murale dedicato alle quattro vittime di Torre del Greco.
Questa mattina, nella città corallina, è stato scoperto il dipinto raffigurante Giovanni Battiloro, Matteo Bentornati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione. I ragazzi si trovavano sul ponte perché volevano raggiungere, in auto, la città di Barcellona per le vacanze estive.
Il murale è stato realizzato da P.EM. ART. Finanziato grazie a una colletta degli amici più stretti dei ragazzi, verrà esposto in Piazza Santacroce, la piazza principale della città. Il sindaco Giovanni Palomba alle ore 11.36 ha fatto osservare un minuto di silenzio; per tutta la giornata le bandiere saranno a mezz’asta.
Le famiglie dei quattro ragazzi, intanto, non si sono recate a Genova in occasione della cerimonia di commemorazione al quale ha partecipato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’anno scorso avevano anche rifiutato i funerali di stato. Questa la giustificazione fornita da Roberto Battiloro, padre di Giovanni:
“In un anno lo Stato si è completamente dimenticato di noi. Neanche una telefonata, un contatto. Niente. L’unica istituzione che abbiamo avuta vicina è stato il sindaco, per il resto nessuna solidarietà umana, né una telefonata, nessuno ha avuto il desiderio di venirci a parlare, guardandoci negli occhi. Non me la sento proprio di andare a Genova per stare vicino a persone che hanno dimostrato di fregarsene di noi”.
A Genova i familiari delle vittime hanno protestato contro la presenza dei rappresentanti della società Autostrade. Costoro si sono dunque allontanati per rispettare la loro volontà, nonostante non siano ancora stati individuati i colpevoli del crollo. Non sono ancora chiari i motivi del cedimento, che tuttavia sembrano imputabili all’incuria e ai difetti di costruzione.