Le contestazioni del Comune di Torre del Greco, ispirate da una parte politica, sono da rigettare totalmente. E non si comprendono i toni e il trionfalismo con cui sono state diffuse tali «osservazioni». Anche perché, in una delle ultime riunioni tenute alla presenza del sindaco, si è sempre rimarcata l’inadeguatezza del piano industriale, uno dei principali motivi per cui si è arrivati all’attuale situazione della raccolta rifiuti a Torre del Greco.
Possiamo tranquillamente affermare che il porta a porta non è mai stato effettuato come previsto dal capitolato, per precise scelte dell’amministrazione comunale, che ha scelto di avviare il «porta a porta» in tutta la città in pieno lockdown, non consentendo quindi le attività di contatto con la cittadinanza in maniera capillare. Per poi ordinare la consegna dei bidoni carrellati delegando agli amministratori di condominio la presa in carico degli stessi. Nonostante questa partenza, i risultati sono comunque arrivati passando dal 15% al 50% di raccolta differenziata. Quello che è venuto a mancare sono stati i controlli da parte dell’amministrazione, infatti tali contenitori non sono mai stati posizionati all’interno delle unità abitative o commerciali. Tale mancato controllo ha generato il fenomeno dell’abbandono di rifiuti e il mancato rispetto delle regole della raccolta differenziata. Tutto questo ha determinato la necessità di effettuare riassetti giornalieri del territorio su espressa richiesta dell’amministrazione, portando così uno stravolgimento dei servizi previsti dal capitolato d’appalto.
In merito al parco automezzi, per quanto riguarda l’assenza di apecar, questa tipologia di veicolo non è prevista da progetto tecnico, che prevede l’aggiunta di automezzi con una capacità maggiore e più funzionali al tipo di servizio svolto a Torre del Greco (compattatori e bobcat non previsti da capitolato).
Rispetto al personale, considerato il ricorso costante alla malattia di almeno 30 dipendenti ogni giorno, la Buttol ha sempre impiegato personale sostitutivo pari sempre a 30 unità giornaliere. Tutto documentato sui fogli di servizio e sulle relazioni mensilmente inviate al Comune.
Inoltre, non sono da sottovalutare le ingerenze politiche subite dalla Buttol, divenute di recente dirette disposizioni di servizio per i propri dipendenti, sia telefoniche che di persona, da parte di un consigliere comunale, per scopi dallo stesso non meglio precisati e sicuramente difformi dalle programmazioni quotidiane del servizio. Emblematico l’ultimo episodio risalente a maggio, in cui lo stesso consigliere si è vantato sui social di aver personalmente e autonomamente proceduto all’organizzazione dell’attività di taglio delle erbacce, con una conseguente disposizione di servizio al personale della Buttol, nei fatti stravolgendo la programmazione già condivisa tra l’azienda e gli uffici comunali preposti. Ulteriori episodi di ingerenza hanno poi caratterizzato la distribuzione delle attrezzature ai cittadini (mastelli e carrellati), al fine di consegnarli personalmente a domicilio.