Ragazzo ucciso a Torre, la lettera di Don Patriciello: “Caro Giovanni scusaci se ti abbiamo lasciato solo”
Apr 12, 2022 - Chiara Di Tommaso
La morte di Giovanni, accoltellato al cuore da un gruppo di 15enni, ha sconvolto la comunità di Torre del Greco. Il giovane infatti ha perso la vita a seguito di una lite avvenuta per futili motivi e molti non si danno pace per questa fine che poteva e doveva essere evitata. L’ennesimo episodio di movida violenta che riguarda minorenni che perdono il controllo.
TORRE DEL GRECO, PATRICIELLO SCRIVE A GIOVANNI
Anche il parroco anti camorra, Don Maurizio Patriciello, ha voluto dire la sua e lo ha fatto in un editoriale scritto per Avvenire nel quale chiede scusa a Giovanni. Queste le sue parole in cui condanna anche chi non ha saputo educare e a permesso questa morte:
“Giovanni è stato accoltellato nel corso di una lite. Motivazioni ce ne saranno, certamente; certamente saranno stupide e banali. Niente può giustificare l’uccisione di una persona umana. E se l’omicidio è avvenuto per le mani di un “quasi ragazzino” gli adulti – tutti, a cominciare dai genitori – non possono lavarsi le mani a buon mercato. Nessuno può dire che questo orribile fatto di sangue non lo riguardi.
Chiediamo agli esperti che cosa si stia inceppando nella mente e nel cuore dei nostri giovincelli. Cerchiamo di capire da dove proviene questa rabbia che si portano dentro e che sfocia poi in azioni raccapriccianti. Anche la pietà, verso gli animali e gli esseri umani, va seminata, innaffiata, curata. Va fatta crescere, ammirata, gustata. Vissuta e travasata. Tutto ciò che è piccolo diventa grande. Ogni pur minimo gesto di prepotenza prima o poi porterà i suoi frutti. Occorre estirparlo alla radice. Occorre che gli adulti comprendono che educare prima di essere un loro diritto è loro esplicito dovere. Un dovere che incombe su tutti.
La morte di Giovanni, anche se avvenuta per le mani di un minorenne di cui non conosciamo, e non vogliamo conoscere, il nome, pesa su tutti. Con coraggio ce ne assumiamo la responsabilità, con onestà ammettiamo di aver sbagliato. Con fiducia vogliamo ricominciare a camminare insieme ai nostri figli. Ad amarli ed educarli. Caro Giovanni, perdonaci se ti abbiamo lasciato solo, se non abbiamo saputo tutelare e difendere la tua giovanissima e unica vita“.
FERITO L’AMICO
Anche l’amico di Giovanni è stato ferito nella rissa ed è in prognosi riservata. Alcuni testimoni hanno raccontato sui social quanto accaduto quella sera presso le giostre:
“Io e mio marito eravamo lì durante quel terribile macello. Non si capiva nulla, caos totale, ragazzine di 12 e 13 anni che andavano da un marciapiede all’altro. Abbiamo capito subito che era successo qualcosa di brutto e ce ne siamo andati in fretta“.