Ragazzo ucciso a Torre, la lettera di Don Patriciello: “Caro Giovanni scusaci se ti abbiamo lasciato solo”


La morte di Giovanni, accoltellato al cuore da un gruppo di 15enni, ha sconvolto la comunità di Torre del Greco. Il giovane infatti ha perso la vita a seguito di una lite avvenuta per futili motivi e molti non si danno pace per questa fine che poteva e doveva essere evitata. L’ennesimo episodio di movida violenta che riguarda minorenni che perdono il controllo.

TORRE DEL GRECO, PATRICIELLO SCRIVE A GIOVANNI

Anche il parroco anti camorra, Don Maurizio Patriciello, ha voluto dire la sua e lo ha fatto in un editoriale scritto per Avvenire nel quale chiede scusa a Giovanni. Queste le sue parole in cui condanna anche chi non ha saputo educare e a permesso questa morte:

Giovanni è stato accoltellato nel corso di una lite. Motivazioni ce ne saranno, certamente; certamente saranno stupide e banali. Niente può giustificare l’uccisione di una persona umana. E se l’omicidio è avvenuto per le mani di un “quasi ragazzino” gli adulti – tutti, a cominciare dai genitori – non possono lavarsi le mani a buon mercato. Nessuno può dire che questo orribile fatto di sangue non lo riguardi.

Chiediamo agli esperti che cosa si stia inceppando nella mente e nel cuore dei nostri giovincelli. Cerchiamo di capire da dove proviene questa rabbia che si portano dentro e che sfocia poi in azioni raccapriccianti. Anche la pietà, verso gli animali e gli esseri umani, va seminata, innaffiata, curata. Va fatta crescere, ammirata, gustata. Vissuta e travasata. Tutto ciò che è piccolo diventa grande. Ogni pur minimo gesto di prepotenza prima o poi porterà i suoi frutti. Occorre estirparlo alla radice. Occorre che gli adulti comprendono che educare prima di essere un loro diritto è loro esplicito dovere. Un dovere che incombe su tutti.

La morte di Giovanni, anche se avvenuta per le mani di un minorenne di cui non conosciamo, e non vogliamo conoscere, il nome, pesa su tutti. Con coraggio ce ne assumiamo la responsabilità, con onestà ammettiamo di aver sbagliato. Con fiducia vogliamo ricominciare a camminare insieme ai nostri figli. Ad amarli ed educarli. Caro Giovanni, perdonaci se ti abbiamo lasciato solo, se non abbiamo saputo tutelare e difendere la tua giovanissima e unica vita“.

FERITO L’AMICO

Anche l’amico di Giovanni è stato ferito nella rissa ed è in prognosi riservata. Alcuni testimoni hanno raccontato sui social quanto accaduto quella sera presso le giostre:

Io e mio marito eravamo lì durante quel terribile macello. Non si capiva nulla, caos totale, ragazzine di 12 e 13 anni che andavano da un marciapiede all’altro. Abbiamo capito subito che era successo qualcosa di brutto e ce ne siamo andati in fretta“.


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