Elezioni comunali a Torre del Greco, volano gli stracci in Fratelli d’Italia: partecipazione a rischio

Fratelli d'Italia potrebbe non presentare la lista alle prossime amministrative a Torre del Greco: il dissenso degli esponenti


Fratelli d’Italia, primo partito nazionale, potrebbe non presentare il proprio simbolo alle elezioni comunali di Torre del Greco. L’indiscrezione trapelerebbe dai profili social dei rappresentanti cittadini e dei membri del direttivo, che sembrano mal celare una profonda delusione. Anzi, dai toni utilizzati trapelano (poco) velati scambi di accuse oltre alle prime defezioni tra i sostenitori del simbolo con la fiamma tricolore.

Fratelli d’Italia potrebbe essere esclusa dalle prossime elezioni amministrative a Torre del Greco

Il partito dell’attuale premier Meloni, dopo aver manifestato in un primo momento il proprio appoggio all’ex sindaco Ciro Borriello, ha fatto marcia indietro su richiesta della direzione nazionale. A quanto pare, da Roma, non avrebbero gradito la coalizione unica di centrodestra nata in città a sostegno di un candidato con un processo ancora in corso dopo l’arresto del 2017. Il direttivo ha voluto evitare di mettere il proprio simbolo affianco al nome di un primo cittadino accusato di corruzione dagli inquirenti. L’inchiesta è quella sull’appalto dei rifiuti revocato alla Ego Eco dopo una serie di contestazioni e multe, per assegnarlo – secondo l’accusa – alla Fratelli Balsamo. Una situazione di probabile imbarazzo che il partito di governo nazionale ha preferito dribblare in questo modo.

Prima il sostegno alla coalizione di centrodestra, poi il dietrofront: il candidato Borriello non gradito a Roma

La decisione ha messo in una situazione scomoda il gruppo locale, costretto ad una corsa contro il tempo per presentare un candidato sindaco credibile ed una lista di 24 candidati consiglieri entro la metà di aprile. Il tempo non è ancora scaduto, ma come scrive il coordinatore Luca Alini su Facebook, la lista può essere presentata “se in 8 giorni troviamo 12 candidati e riusciamo a firmare tutti gli adempimenti e a raccogliere tutte le 300 firme necessarie, ma la vedo dura“. Sembrerebbe un problema di tempistiche e di errata gestione della direttiva romana, quindi.

Accuse reciproche, volantini, abbandoni: sui social “volano gli stracci”

Invece Giovanni Pinto, altro membro del direttivo, usa parole dure sul suo profilo Facebook: “Nessun problema organizzativo, è stata attuata una vergognosa strategia, ma tutto si paga. Fratelli d’Italia, partito di governo, non presenta la lista alle prossime elezioni comunali. I responsabili locali hanno di che vergognarsi”.

Fortissimo il dissenso espresso da Giovanni Matarazzo, non solo sui social ma con un foglio affisso fuori dalla sede cittadina del partito in Via Circumvallazione, inaugurata pochi mesi fa. “Non permetterò a nessuno di mettere in soffitta la nostra storia, il nostro simbolo, i nostri valori nel silenzio e nell’indifferenza di tutti” si legge. Il giovane responsabile della comunicazione di FdI annuncia poi sui social l’abbandono del progetto politico, parlando esplicitamente di un “harakiri”. Un suicidio politico, insomma. E lo fa mostrando sui social i volantini già pronti a sostegno della sua candidatura come consigliere comunale, che potrebbero però restare inutilizzati.

Un duro colpo per il gruppo locale di FdI, che perde l’occasione di sfruttare il momento di grazia del proprio simbolo per portare a casa un buon risultato alle prossime amministrative nella città corallina. Ma la notizia apre anche un nuovo spazio politico a destra, una prateria di elettori “orfani ” da convincere e riportare alle urne per gli altri candidati al Palazzo Baronale.


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