Eligio Poetini, l’uomo scelto per rappresentare Potere al Popolo alle elezioni comunali del 14 e 15 maggio a Torre del Greco, dove va in scena la sfida tra 5 candidati sindaci, ha voluto porre l’accento ai nostri microfoni sulla questione del voto di scambio.
A Poetini tocca l’arduo compito di portare a casa un risultato che appare difficile, in una tornata elettorale nella quale compaiono sulla scheda ben 27 liste. Tra queste, la sua candidatura è sostenuta soltanto dal simbolo di Potere al Popolo. E in questa battaglia punta a far sua la tematica della lotta al voto di scambio, che alle elezioni comunali del 2018 ha catapultato la città di Torre del Greco sulle prime pagine nazionali per il “vile mercimonio” documentato fuori dai seggi elettorali.
“Il voto di scambio esiste ancora, non è stato debellato. Prendiamo la chiamata diretta degli scrutatori: se non è voto di scambio questo, ditemi voi cosa lo è”, sono le parole di Poetini su una questione ampiamente dibattuta in città e sui social, tra i sostenitori della nomina diretta dei componenti dei vari seggi elettorali e chi invece da anni chiede che gli stessi vengano sorteggiati per garantire trasparenza e libertà di voto.
L’impegno di Eligio Poetini e dei militanti di Potere al Popolo è quello di fare da sentinelle contro eventuali condotte illecite durante le operazioni di voto: “Quello che possiamo garantire è che vigileremo per evitare lo scandalo del voto di scambio”
Ma il richiamo, più ampio, è al rispetto delle regole elettorali di cui Potere al Popolo ha fatto una propria bandiera: “E’ assurdo ciò che sta accadendo con i manifesti selvaggi. Ci hanno assegnato degli spazi e vanno rispettati. Perchè imbrattare la città ?” dichiara Poetini, in riferimento alla guerra delle affissioni che costantemente si combatte ad ogni campagna elettorale. “Le elezioni non sono una gara con vincitori e vinti: alla fine, la città è una sola. La classe politica deve essere coesa, al di là dei ruoli di maggioranza ed opposizione”
Un esercito numericamente scarno, quello di Potere al Popolo, rispetto agli avversari. Per questo si cerca di sfruttare tutte le occasioni offerte dai mezzi di comunicazione per ottenere la giusta visibilità che il gioco democratico impone. Un obiettivo che Poetini ha percorso presenziando ai vari confronti programmati in giornali e TV locali: dove altri suoi avversari più favoriti hanno scelto, invece, di disertare.
Ma anche in questo caso non è mancata la reazione irritata di Potere al Popolo che ha affidato ad un comunicato la propria voce in merito alla faccenda: “I confronti programmati dei 5 candidati a sindaco di Torre del Greco che dovevano aver luogo nella sede di Metropolis ed in quella di TV City vengono rifiutati da Ciro Borriello ed ora anche da Luigi Mennella. È veramente sconcertante il loro disinteresse per i passaggi formali e per l’esposizione dei programmi che sembrano più un elenco sconclusionato di enunciazioni astratte che una visione complessiva della città”
Parole dure quelle riservate ai due avversari politici: “La loro unica concentrazione è sull’arruolamento di truppe cammellate e candidature familiari oltre che sul voto clientelare: una roba più da clan medioevale che da amministratori di una città che ha bisogno di rilancio, lavoro e servizi pubblici come Torre del Greco. Questo deve fare comprendere quali sono le intenzioni di questi candidati e quanto (poco) hanno a cuore sia il confronto con i cittadini che il bene della città. Se non sono disponibili oggi, cosa succederà quando saranno eletti? Probabilmente si blinderanno dentro i palazzi e si tureranno le orecchie alle legittime richieste dei cittadini“