Ciro Borriello, candidato sindaco a Torre del Greco alle Elezioni Amministrative 2023, dopo la sconfitta al ballottaggio ha comunicato l’intenzione di lasciare la politica. Il suo avversario Luigi Mennella è il nuovo sindaco della città corallina.
Ha affidato ad un video sui social le sue decisioni prese a caldo, dopo la sconfitta al ballottaggio per la carica di sindaco a Torre del Greco. Un secondo turno che ha visto prevalere il suo avversario Luigi Mennella, con il quale nelle ultime settimane il livello dello scontro era costantemente cresciuto anche con attacchi personali.
Le Amministrative 2023 a Torre del Greco sono state l'”ultima mano” per Borriello che, forte delle precedenti esperienze di governo cittadino, pensava fermamente di avere la città dalla sua parte: i numeri però lo hanno smentito assegnando al chirurgo circa 2.000 voti in meno del futuro sindaco, decretando, a quanto pare, la fine di una lunga parabola politica.
“Abbiamo perso, speriamo che vinca la città”: titola il video pubblicato sul profilo Facebook di Ciro Borriello. Due minuti a braccio, dopo aver evitato di rilasciare dichiarazioni in preda alla delusione per le brutte notizie che arrivavano dai seggi.
“Quest’ultima campagna elettorale è il mio commiato dalla politica” – dice Borriello – “appena possibile darò le dimissioni anche da consigliere comunale, se possibile già da domani“. Ringrazia la sua squadra, tra gli applausi dei sostenitori nel quartier generale di Via Nazionale.
Riserva le ultime parole del suo intervento alla futura amministrazione comunale a trazione centrosinistra: “Io penso che i nodi verranno al pettine e si vedrà di che pasta sono fatti. Ma non è il momento di recriminare: hanno vinto ed è giusto che loro governino. Speriamo, anche se ci credo poco, nel bene per la nostra città”. Ribadisce che la sua esperienza sarà a disposizione dei futuri consiglieri comunali di opposizione. Ma lui, seduto tra gli scranni di Palazzo Baronale al loro fianco non ci sarà.
Ha governato per quasi 9 degli ultimi 15 anni nella città corallina. Anche su queste basi, la cittadinanza si è finalmente espressa sintetizzando numericamente un dato che finora era soltanto una somma di singole voci ed opinioni soggettive. Un personaggio divisivo, capace di polarizzare l’opinione pubblica tra chi lo ha acclamato e chi lo ha aspramente criticato, mettendo sul piatto due visioni di città: la sua e quella esattamente opposta.
Il verbo “fare” lo ha accompagnato nella luce e nel buio, in quella parte di percorso politico dal Parlamento in poi. “Il sindaco dei fatti”, “il sindaco del fare”, è la voce sentita spesso in città che come un eco ha rafforzato quest’ultima candidatura nonostante l’ombra delle vicende giudiziarie: “nel bene o nel male qualcosa l’ha fatto“, sintomo di una comunità troppo abituata all’immobilismo. Tanto da accontentarsi anche di chi, vox populi, qualcosa di male lo ha fatto.
Forse proprio la voglia di riscattare quelle immagini dell’estate 2017, sulle quali la giustizia si pronuncerà a tempo debito, sono state la spinta motivazionale per Borriello. Tanto che quello è stato il punto di rottura sul quale ha preferito far spaccare il centrodestra torrese anziché pensare, pure lontanamente, di fare un passo indietro.
Forse la sua sconfitta è il prezzo dell’individualismo che ha prevalso, anche in campagna elettorale, sulla visione collettiva. Un lavoro per la vittoria personale testimoniata dall’ultima uscita che conferma il rifiuto di Borriello di sedere in consiglio comunale da membro dello schieramento di opposizione: una camicia troppo stretta per l’ex primo cittadino, probabilmente abituato a dominare.
Ma che, di fatto, archivia insieme alla sua persona il sentimento elettorale di 15.241 torresi che gli hanno, in forza di regolamento, conferito in ogni caso un mandato: quello di capo dell’opposizione alla futura amministrazione Mennella. Un mandato che Ciro Borriello si appresta, “appena possibile“, a gettare nel tritacarte.