Torre del Greco – Il mese di giugno per la Turris sarà uno dei più torridi della gestione Colantonio, dopo un ultimo campionato di Serie C iniziato per insediarsi tra le grandi e finito con una salvezza guadagnata solamente alla penultima giornata. Il presidente dei corallini a seguito delle tante contestazioni ricevute negli ultimi mesi e di un campionato al di sotto delle aspettative ha espresso la volontà di lasciare.
Chiave della scelta del presidente Colantonio è un campionato 2022/23 che ha deluso tutti. La campagna acquisti basata su volti noti della categoria non è bastata per migliorare l’ottavo posto della stagione precedente che grazie a Bruno Caneo era riuscita ad arrivare ai playoff stupendo tutti gli addetti ai lavori. Complice anche le quattro guide tecniche cambiate nel corso dell’annata.
I corallini non sono mai riusciti a trovare un’identità ben precisa. Facendo affidamento per gran parte della stagione alle prodezze di Maniero e Leonetti (quando gli infortuni gli hanno dato tregua). I tifosi delusi dalle tante promesse “non mantenute” hanno alzato la voce la prima volta nella sfida contro il Foggia del 18 dicembre. In quell’occasione tutta la tribuna si è riversata in un feroce faccia a faccia con la società. Protesta che ha portato all’esonero il tecnico David Di Michele (arrivato come successore di Padalino).
Ad inizio 2023 arriva Gaetano Fontana che dopo qualche buon risultato inizia a vacillare con una serie di sconfitte. Momento chiave la trasferta di Catanzaro, dove dopo l’ennesima sconfitta i tifosi alzano uno striscione con scritto “via tutti”. Questo è il colpo di grazia per il presidente Colantonio che qualche giorno dopo con un comunicato stampa annuncia che a fine stagione lascerà la Turris, ferito e leso dalle tante proteste subite nel corso della stagione dal popolo che lo ha sempre osannato. Dopodiché la Turris cambia pelle e grazie al ritiro imposto da Fontana e il recupero di alcuni protagonisti riesce ad incanalare una bella striscia di risultati. Riuscendosi a salvare alla penultima giornata grazie alla vittoria contro la Viterbese.
Con i malumori e l’addio annunciato del presidente, i tifosi corallini sono pronti a vivere il mese di giugno con il timore di non conoscere il proprio futuro. Dopo le prime settimane in cui il presidente Colantonio faceva muro ad ogni richiesta di rimanere in società, nelle ultime giornate sembra esserci una piccola svolta in cui l’attuale numero uno dei corallini potrebbe restare per “fare la spalla” ai futuri proprietari.
Oltre i vari malumori personali, il presidente della Turris è rimasto anche deluso dalla poca attenzione che ancora una volta è stata data dall’opinione pubblica sull’Amerigo Liguori. Struttura che nella gestione Colantonio è sempre stato l’anello debole della fantastica macchina messa in moto dal sopracitato. Tema stadio che però sembra essere anche uno dei più grandi problemi sorti nelle trattative con i futuri acquirenti della società campana. L’augurio è quello che con il nuovo sindaco Luigi Mennella ci sia una svolta dal lato strutture, come da lui detto nelle ultime ore.
Tra i tanti nomi tirati in ballo nelle ultime settimane, i nomi di maggiore spicco per prelevare la Turris sono di due cordate che però hanno dichiarato di “voler fare calcio” con Antonio Colantonio all’interno della società. I nomi più caldi – come abbiamo appreso da fonti societarie – sono quelli della cordata di imprenditori torresi formata da Andrea e Carmine Palumbo che porterebbero con sé alcuni imprenditori fuori regione.
Mentre dell’altro lato tira forte nell’ultimo periodo il nome di Mario Russo, imprenditore casertano che ha lasciato l’AJ Fano in cerca di una nuova esperienza. Nelle ultime ore però, in sordina, è uscito un terzo nome, che risponde a quello di Gianluigi Lippiello. Avvocato e dirigente finanziario di Fineco, che nel mondo del calcio è già stato socio di Cavese e Gragnano. Anche per Lippiello la volontà è quella di avere ancora Antonio Colantonio nel quadro societario.