Siamo al 3 di luglio e la situazione in casa Turris sul tema allenatore sembra una montagna impossibile da scalare. È quasi un mese che la trattativa tra la società corallina e Gaetano Fontana va avanti senza nessun tipo di sbocco positivo. Sullo sfondo rimane attento Bruno Caneo che aspetta solamente di avere il via per iniziare la sua seconda avventura a Torre del Greco, ma almeno per ora ci sarà ancora da attendere.
Tralasciando ogni discorso monetario (attualmente la richiesta di Fontana è 60 mila euro mentre l’offerta della Turris è 20) bisogna analizzare l’aspetto umano e professionale. Per Fontana si può ammettere che la notizia del papabile esonero e la voglia di cambiare dei corallini è un fulmine a ciel sereno. Soprattutto dopo la salvezza diretta raggiunta quando fino a 1 mese e mezzo prima della fine del campionato sembrava sicuro lo scontro nei playout. E anche inattesa una tale scelta, perché in molti volevano vedere una Turris targata Fontana con una preparazione estiva.
Sono state sbagliate tante cose nella gestione della trattativa? Sì. Innanzitutto si poteva far uscire il nome di Caneo dopo la firma della buonuscita di Fontana, rendendo forse più leggera la trattativa col tecnico calabrese. Da premettere che non critichiamo la scelta del ritorno dell’allenatore sardo, ma cerchiamo di discutere delle tempistiche e delle modalità che hanno reso questa trattativa a 3 un vero e proprio “affare di stato” che non riesce a trovare luce.
La questione stagione 2023/2024 è seriamente da prendere in considerazione, la Turris lo scorso anno è partita in ritiro il 21 luglio. Quest’anno, al 3 di luglio, non c’è ancora un’idea sul mercato perché non si è sbloccata la questione allenatore, e questo crea un grosso ritardo su una stagione che per i corallini è decisiva. Anche per Fontana sarebbe importante non tirare a lungo questa trattativa (a meno che non abbia già un accordo con qualche squadra) perché le panchine disponibili sono poche e visto il suo buon periodo sarebbe un enorme peccato ritrovarsi fuori dai giochi come la scorsa stagione ad inizio anno.
Le intenzioni della società di Viale Ungheria sono state chiare. Quest’anno si ritorna a puntare anche sui giovani e Fontana (escluso l’exploit Fasolino) per necessità o mancanza di scelte su questo aspetto spesso si è ritrovato in campo con 1o over (oppure nove quando in campo c’era Boccia) che rende impossibile il guadagno di questo bonus.
Caneo invece sembra essere orientato come oltre un anno fa ad avere tre under in campo (portiere e i due esterni di centrocampo oppure un difensore ed un esterno). Questo è il grande motivo per il quale si è ricaduti sul tecnico sardo. Oltre allo splendido rapporto che l’allenatore ha con la piazza: potrebbe fare leva per resuscitare gli animi di molti corallini, i quali durante l’ultima stagione sono stati colpiti da una squadra che per 3/4 di stagione non è mai stata in partita.
Con la questione ancora in ballo il vero tema è quello del mercato. Mentre tutte le squadre hanno iniziato a muoversi tra accordi e trattative varie, la situazione della Turris è ghiacciata. E specialmente in questa stagione dove già 8 giocatori hanno lasciato la squadra e altri sono destinati ad andarsene è un problema. Non bisogna cadere nello stesso errore di quest’anno dove si è assemblata una squadra nell’ultima settimana di mercato (e i risultati si sono visti). Servono una programmazione e occhi attenti alle occasioni come si è fatto questo inverno (Franco e Miceli su tutti, nomi fondamentali della salvezza). La Turris non se lo può permettere soprattutto con questo girone C che sembra una Serie B: stavolta ogni passo falso potrà risultare fatale.