Fausto Lunella, uno dei più longevi gestori degli stabilimenti balneari di via Litoranea a Torre del Greco, ricorda l’epoca in cui le persone facevano il bagno tra i pomodori che galleggiavano nel mare sporco di Torre del Greco.
“Acqua sporca, acqua puzzolente, topi sull’acqua, animali sull’acqua, pomodori, erba in mare, maiali che galleggiano“. Fausto Lunella passa in rassegna i commenti che quotidianamente si trova a leggere sui social da parte di cittadini, prevalentemente torresi, che parlano delle condizioni del mare della Litoranea. Lo fa non senza ironia, ma con una vena di delusione: “Ma perchè la gente parla così male dell’acqua di Torre del Greco? Io non lo so“.
Fausto è particolarmente attivo sui social pubblicando ogni giorno un video con le condizioni delle acque: “Ma la gente mi risponde che si tratta di video vecchi. E allora dico: venite a vedere”. Anche questo è il fine della promozione lanciata dal suo lido Tritone e da altri tre stabilimenti (Lido Conchiglia, La Vela Beach, Lido Incantesimo) per spingere soprattutto i propri concittadini a riconquistare fiducia nelle spiagge torresi.
Una promozione che nasce sostanzialmente, secondo Lunella, per rispondere a due esigenze: respingere le voci che lamentano del mare sporco a Torre del Greco e calmare le polemiche sull’aumento dei prezzi degli stabilimenti balneari. Sul primo punto, Le persone ricordano ancora dei pomodori, delle carcasse di animali sull’acqua, tutte cose che arrivavano dal fiume Sarno. Lo ricordo anche io perché faccio questo lavoro da 47 anni, e mi buttavo in acqua personalmente per ripulire. Ma quei tempi sono passati“.
Lunella chiama in causa l’Arpac, l’ente regionale che monitora la balneabilità delle acque: “Se l’Arpac dice che il mare è balneabile, io mi fido e dico che è balneabile. Lo dice un’autorità“. In realtà l’Arpac certifica la balneabilità a livello microscopico del mare: non ne attesta, però, la pulizia. Quest’ultima è oggetto di testimonianze contrastanti: i video parlano chiaro in un senso e nell’altro ed al momento della nostra intervista, venerdì 30 giugno, quando Lunella ha raccontato dell’iniziativa per il mercoledì “familiare” con ingresso a 10 euro, le acque si presentavano praticamente cristalline. La situazione è cambiata già domenica, dopo le piogge di sabato notte, quando delle chiazze giallognole si vedevano chiaramente sull’acqua, oltre a cicche e plastiche di varia natura.
La verità sta probabilmente nel mezzo: le correnti mediterranee, influenzate dai venti, possono rapidamente spostare i rifiuti superficiali del mare da un punto all’altro, anche nel giro di mezz’ora. E’ assolutamente verosimile arrivare di primo mattino sulla spiaggia e godersi un mare cristallino che comincia a divenire sporco in tarda mattinata. In attesa di una completa bonifica del fiume Sarno, che promette di cambiare radicalmente le condizioni del golfo di Napoli, ai bagnanti ed agli imprenditori non resta che sperare nel “buon vento” ed adottare tutte le possibili attenzioni per preservare il patrimonio marino nelle migliori condizioni.