Luigi Mennella, sindaco di Torre del Greco, ha voluto provare in prima persona le conseguenze dei nuovi orari della Circumvesuviana e dell’esclusione dalla linea Napoli-Sorrento delle fermate dei comuni vesuviani.
Abbiamo accompagnato il sindaco Luigi Mennella nel tour che aveva annunciato all’indomani dell’incontro con il presidente EAV Umberto De Gregorio: tema della discussione fu il nuovo orario sperimentale, partito il 3 luglio, che fino agli inizi di settembre taglierà fuori dalla linea Napoli-Sorrento le stazioni di Torre del Greco, Ercolano, Portici e San Giorgio a Cremano. Esclusa la possibilità di un passo indietro dai vertici dell’azienda di trasporti, per la quale questo nuovo esercizio dovrebbe migliorare il servizio a cittadini e turisti, Mennella ha voluto testare personalmente l’esperienza da viaggiatore in Vesuviana e lo ha fatto questa mattina, 6 luglio, accompagnato dall’Assessore con delega ai trasporti Laura Vitiello e dal vicepresidente di Federalberghi Costa del Vesuvio, Corrado Sorbo.
Infatti non sono soltanto i pendolari ad essere eventualmente penalizzati da questo taglio alle fermate, ma anche tanti turisti che avevano scelto di soggiornare nelle strutture della costa vesuviana per raggiungere in treno le località turistiche della penisola sorrentina, oltre che le città degli scavi Pompei ed Ercolano, ed il capoluogo. Ed è evidente lo smarrimento di tanti stranieri: un gruppo di spagnoli fuori alla stazione di Torre del Greco si guardava intorno stranita: “No hay línea directa a Sorrento“, ovvero non esiste un treno che arriva direttamente a Sorrento. E dev’essere stata poco chiara l’indicazione in inglese stentato del personale EAV che suggeriva di arrivare a Torre Annunziata ed attendere la coincidenza.
Il sindaco è arrivato alle 9.30 in stazione. L’obiettivo di questo “esperimento” era arrivare a Castellammare per un caffè e tornare indietro: una meta non casuale, poichè si tratta della prima cittadina della Penisola Sorrentina, ormai irraggiungibile in modo diretto da Torre. Un caffè che è durato complessivamente oltre due ore: il primo treno utile per Torre Annunziata è partito alle 10.00 con 5 minuti di ritardo. 12 minuti di attesa della coincidenza sotto il sole della stazione oplontina per arrivare a Castellammare alle ore 10.44. Relativamente più rapido il ritorno, con la coincidenza a Torre Annunziata già in stazione che ha fatto guadagnare qualche minuto.
“Così non va bene” – è la sintesi di Mennella – “Oltre due ore per andare a Castellammare e ritorno: a piedi un turista fa prima, magari scopre qualche zona delle città che non conosce” ha ironizzato il sindaco, aggiungendo: “Mio figlio è andato a Cambridge, da Capodichino, ci ha messo meno tempo“. Ironia a parte, Mennella si è soffermato sull’insostenibilità del servizio soprattutto da parte di cittadini più anziani, sulle condizioni dei treni con sbalzi termici insopportabili (il “gelo” sui treni di nuova generazione, il “forno” nei vecchi convogli) e le conseguenze che il nuovo corso dell’EAV ha sulla quotidianità dei pendolari: “Dalla direzione opposta ci arrivano notizie di ritardi di 20/25 minuti che si accumulano. Aspettiamo qualche giorno che si stabilizzi la situazione, poi incontreremo nuovamente De Gregorio per sottoporre la questione”.