Il presidente dell’Assocoral Vincenzo Aucella ci ha parlato delle prospettive per il futuro, alla vigilia della pausa estiva: tra questi, la realizzazione di un progetto già finanziato per un museo digitale del corallo e del cammeo nella città di Torre del Greco.
L’Assocoral nasce nel 1977 dall’idea di 7 amici per valorizzare il prodotto corallo e cameo. “Oggi gli iscritti sono quasi decuplicati anche se molti, pure operatori del settore, ci vedono come una setta: non è così. Basta iscriversi (ed avere una partita IVA, ndr) per farne parte”.
La lavorazione del corallo e del cameo caratterizza la città di Torre del Greco ma molti cittadini comuni non percepiscono questa identità: “Da cittadino, prima che da presidente Assocoral, me ne rendo conto: Torre è una città bellissima ma girando in città non si vede né il corallo né il cameo” – è l’osservazione di Aucella – “In passato, le lavorazioni avvenivano nelle botteghe, su strada, anche camminando si sentiva il rumore delle macchine per la lavorazione. Oggi questo, per motivi anche di sicurezza, avviene in strutture più simili ad uffici e quindi questa presenza si percepisce meno”.
A Torre del Greco, città del corallo e del cammeo, girando per strada non si vede né il corallo né il cammeo
L’idea che Aucella e i suoi associati portano avanti da tempo è quella di una “strada del corallo“, sul modello di ciò che accade nel cuore di Napoli a San Gregorio Armeno con l’arte presepiale: “Abbiamo richiesto già in passato al comune di poter favorire la nascita di una strada che sia anche di semplice dimostrazione e non di produzione, oltre che di vendita, per gli artigiani, recuperando aree che oggi hanno basso valore commerciale” – spiega Aucella – “ma questo non è avvenuto e sembra anche una visione abbastanza lontana nel tempo”. Ma in altre città si è dimostrato che il sogno è possibile: un’idea da posticipare, quindi, ma non da archiviare.
La colpa, secondo il presidente Assocoral, va equamente divisa tra l’istituzione comunale e gli stessi operatori del settore, concentrati sul singolo business tanto da non riuscire ad avere una visione d’insieme per portare un risultato che sia di beneficio comune.
Ma le difficoltà di questo ambizioso progetto non hanno spento le speranze e l’inventiva dell’Assocoral che è attualmente impegnata in un altro progetto che potrebbe vedere a breve la luce con relativa maggior semplicità: un museo virtuale. “Il progetto nasce una decina di anni fa, intercettando dei fondi PICS sui quali in pochi giorni abbiamo avuto la necessità di mettere giù delle idee: era il periodo del boom dei musei virtuali” – racconta Aucella – “abbiamo quindi immaginato la nascita di un museo digitale anche per superare le oggettive difficoltà che incontrerebbe l’esposizione dei nostri prodotti fisici. La sicurezza, l’assicurazione, ma anche il fatto che le opere più belle della tradizione corallara e cameistica (senza dimenticare le perle) sono conservate in collezioni private anche di semplici amatori e non di nostri associati”.
Un museo virtuale, può piacere o non piacere, ma è stato già finanziato: quindi mettiamolo in piedi e partiamo da qui
Da qui, l’idea del museo virtuale, per creare un primo ponte tra turisti e curiosi che possono, attraverso mappe interattive, scoprire dove si trovano le collezioni visitabili (e magari aprirle a turnazione), visitare i laboratori e i luoghi di vendita, le aziende storiche, e creare quindi un moltiplicatore che possa portare ricadute positive su tutto il tessuto cittadino. Anche perché il progetto, già nero su bianco da tempo, finanziato e quindi già sulla strada della realizzazione salvo i soliti intoppi burocratici, è andato mutandosi e crescendo: infatti, dovrebbe includere installazioni che richiamano alla storia della città di Torre del Greco, alle eruzioni vesuviane, al culto di San Vincenzo Romano, alle tappe che hanno reso “corallina” la città, e tanto altro.
“Un ecomuseo” – spiega il presidente – “inteso come ecosistema museo, perché possa essere un luogo fisico che faccia da cartolina per i visitatori e li spinga a scendere nelle strade cittadine per scoprire tutte le nostre realtà”. Non a caso, dovrebbe nascere nella centralissima struttura della Santissima Trinità, facilmente raggiungibile dall’autostrada, con parcheggio, ma a pochi passi dal centro cittadino.
Un focus speciale sull’impegno dell’Assocoral, insieme all’Istituto Degni e al Borgo Orefici, nella realizzazione dell’ITS Ma.De. Academy: si tratta di un percorso di formazione statale certificato tra il diploma e la laurea, a titolo gratuito, per creare figure professionali con un immediato inserimento nelle aziende artigiane: “Questo è possibile perché i programmi sono scritti a quattro mani con le aziende, sulla base delle loro esigenze. Quindi con un’impronta moderna, con le risorse offerte dalle nuove tecnologie e delle necessità di mercato anche in termini di design“.
Per troppo tempo il cameo è stato “il cameo della nonna”. E così abbiamo perso una fetta di mercato.
Una necessità che fa gioco alle aziende, che possono attingere a professionalità essenziali per fronteggiare i tempi ed ovviamente ai giovani che vogliono intraprendere il percorso. Ma cerca di rinnovare anche l’immagine del prodotto stesso: “Per troppo tempo il cameo è stato ‘il cameo della nonna’, il classico volto di donna. Oggi si è capito che non è così, ma in questo gap abbiamo perso una fetta di mercato”.