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L’addio di Varutti alla Turris: “Ho avuto dei problemi cardiaci. Oggi si chiude la mia avventura nel calcio”

Dopo un anno di silenzi, la Turris torna a parlare di Mickael Varutti. A comunicare la notizia è proprio il calciatore che tramite un post sui canali social della società corallina ha dedicato una lettera a tutti i suoi tifosi spiegando il suo ultimo difficile anno. Il terzino arrivato nell’estate del 2021 era la freccia di Bruno Caneo ma nell’estate del 2022 ha avuto un grave malore durante il ritiro che lo ha messo lontano dai campi da gioco. Dopo un anno al supporto dei corallini, presenziando ad ogni partita dell’ultima complicatissima stagione, l’esterno ex Modena ha deciso di smettere una volta per tutte e continuare le sue cure.

La lettera di Varutti ai tifosi della Turris

Questa è la lettera scritta dal calciatore, con cui saluta la piazza e ringrazia società e tifosi per tutta la vicinanza specialmente nell’ultimo anno: “Quando torni in campo Mickael? Perché non sei più convocato? In questo anno tantissimi tifosi della Turris, così come numerosi addetti ai lavori, mi hanno contattato per chiedermi perchè tutto ad un tratto sia sparito dai radar. Ho sempre glissato su queste domande. Speravo un giorno di poter tornare nuovamente in campo, sulla fascia sinistra, con la maglia della Turris. Il 24 luglio 2022 ero in ritiro in quel di San Gregorio Magno quando all’improvviso arriva la mazzata che cambierà per sempre la mia vita. L’unica cosa che ricordo è la stanza dell’ospedale di Eboli dove mi sono svegliato. Pensavo ad un normale malore, ma il responso è stato duro e difficile da accettare. Mi riscontrano dei problemi cardiaci che mi costringono a restare fermo. Nonostante questo fulmine a ciel sereno, decido di restare sempre vicino alla squadra. La speranza, seppur piccola, di poter tornare a fare il calciatore professionista, si è infranta qualche mese fa: “Varutti, lei non potrà più fare il calciatore”. Non è stato un momento facile, chiedo scusa con tutti per il mio silenzio. Anche da non calciatore, sono sempre stato vicino alle vicissitudini della Turris. Lo scorso anno ero lì a penare in tribuna allo stadio Liguori per quella salvezza che ad un certo punto sembrava una missione impossibile. Adesso si apre un nuovo capitolo della mia vita”.

Il calciatore ha poi concluso così: “Calcisticamente lo definirei il mio secondo tempo come recita, tra l’altro, una famosa canzone di Max Pezzali. Ho appeso le scarpette al chiodo ma custodirò gelosamente in me tutto l’affetto ed il calore del popolo torrese. Ringrazio la Società e tutte le persone che lavorano nel club. Colgo l’occasione per fare anche un grande in bocca al lupo a mister Caneo. Se ho conosciuto una città fantastica, lo devo anche a lui che ha saputo valorizzarmi. Torre del Greco e la Turris resteranno per sempre casa mia”.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".