Un nuovo punto di assistenza per le persone LGBTQI+ nascerà presto a Torre del Greco in un bene confiscato alla camorra: le persone vittime di discriminazione avranno così un luogo di primissima accoglienza.
Quella di ieri è stata una data storica per l’associazione di Torre Annunziata, Pride Vesuvio Rainbow che, insieme ad Antinoo Arcigay Napoli e Humans APS, ha sottoscritto a Napoli, con ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Confiscati alla criminalità organizzata) la convenzione trentennale per la gestione di un bene sottratto alla camorra a Torre del Greco.
Si chiama “Officina Cimaglia” il progetto che trasformerà un bene confiscato alla criminalità organizzata in uno spazio di accoglienza per le persone LGBGQI+, e non solo, vittime di discriminazione, odio o marginalità sociale. Un luogo di primissima accoglienza, dove iniziare ad essere se stessi e a creare una propria autonomia lavorativa. L’immobile, situato a Torre del Greco, sarà presto recuperato grazie al lavoro delle associazioni partners e sarà destinato alla realizzazione di progetti con finalità sociale.
“Siamo molto orgogliosi per questa assegnazione – dichiara il Presidente di Pride Vesuvio Rainbow Danilo Beniamino Di Leo – in quanto Pride si accinge per la prima volta a riqualificare un bene confiscato alla criminalità organizzata“.
“All’interno dell’immobile saranno realizzati diversi progetti con finalità sociale ma, in particolare – prosegue il Presidente – sarà allestita la redazione della testata giornalistica Radio Pride che abbiamo registrato lo scorso anno presso il Tribunale di Torre Annunziata, perché crediamo che nulla come l’informazione e la conoscenza possano essere strumenti efficaci per la lotta ad ogni forma di sopraffazione”.
L’associazione Pride Vesuvio Rainbow è da sempre attenti alla promozione della legalità, tanto da dedicarvi il Vesuvio Pride dello scorso anno che si è celebrato a Torre Annunziata, scegliendo come madrina Annamaria Torre, figlia di Marcello Torre, Sindaco di Pagani assassinato nel 1980 dalla camorra su ordine di Raffaele Cutolo. Inoltre è parte del presidio Libera di Torre Annunziata, infatti come dichiara ancora Di Leo: “Quello di unire la battaglia sui diritti civili alla lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, in un territorio come il nostro martoriato dalla camorra e dalla mentalità camorrista, è un progetto ambizioso e faticoso ma necessario“.