Potrebbe chiamarsi legge “Gianbattista Cutolo” il provvedimento che chiede di inasprire le pene per i killer minorenni, arrivando fino a prevedere l’ergastolo: a dare forza a questa richiesta, una manifestazione di piazza che si terrà a Roma il prossimo 9 ottobre.
Una proposta che fa da eco alle parole più volte ribadite da parte dei genitori di Giò Giò, il giovane musicista ucciso per futili motivi il 31 agosto scorso a piazza Municipio a Napoli. A mettere fine alla vita del ragazzo fu un minorenne: si tratta di uno dei tanti episodi di violenza che nel recente passato hanno visto protagonisti, come vittime, carnefici o entrambi, ragazzi che non avevano nemmeno l’età per prendere la patente ed invece giravano armati.
Un concetto che, con occhi pieni di lacrime, hanno espresso in più occasioni sia Daniela Di Maggio che Franco Cutolo, madre e padre di Giò Giò: “I minorenni di oggi non sono come i minorenni dei decenni passati“. Una società che spinge a crescere in fretta e a fare precoce carriera anche nei contesti criminali e che per arginare una striscia di violenza che non sembra conoscere fine chiede al governo di intervenire mettendo mano alle pene, ritenute troppo “morbide”, per i minori che si macchiano di reati così gravi.
La legge “Gianbattista Cutolo” potrebbe prevedere addirittura l’ergastolo per i giovani criminali: per dare voce a questa richiesta, è prevista per il 9 ottobre a Roma una manifestazione con l’obiettivo dichiarato di chiedere al Parlamento l’approvazione in tempi rapidi della legge: “Solo così Giò Giò non sarà morto invano“, come ripetono i genitori.
La Giunta comunale di Torre del Greco, con un atto di indirizzo, ha chiesto al dirigente dell’Unità Organizzativa di pubblica istruzione di assicurare la partecipazione alla giornata di protesta di una delegazione di studenti torresi. L’innalzamento della pena, fino al carcere a vita, è un argomento dibattuto in tutto il paese: mentre alcuni sostengono che la severità delle pene potrebbe scoraggiare i giovani dal commettere reati gravi, altri sottolineano l’importanza di fornire opportunità di riabilitazione e reinserimento sociale per i giovani delinquenti. Ma, soprattutto, la necessità di intervenire sulla prevenzione, le alternative, il contesto sociale nel quale proliferano questi tratti criminali.
Nello stesso documento, la giunta guidata da Luigi Mennella ribadisce anche la volontà di portare avanti interventi culturali per contrastare la mentalità violenta: a Giovanni Guarino, altro giovane vita torrese spezzata dopo una brutale aggressione da parte di coetanei, sarà intitolato un punto di lettura presso l’istituto “De Nicola – Sasso“. Alla memoria di Giovanni sarà dedicato anche un concorso nell’ambito della progettualità “Legalità è… cultura” e sarà piantata una quercia in Piazza Santa Croce, a pochi metri dall’abitazione del giovane.