A Torre del Greco la Comunità Energetica Rinnovabile. È questa l’ultima novità che riguarda l’ambito della transizione energetica e della tutela ambientale, voluta dal sindaco Luigi Mennella. La giunta corallina ha approvato la delibera grazie al lavoro svolto dall’assessore alla transizione ecologica Laura Vitiello, dalla dirigente Claudia Sacco e gli uffici preposti.
Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) produce energia elettrica a chilometro zero. Lo fa utilizzando fonti rinnovabili e l’energia prodotta viene condivisa tra i vari soggetti che ne fanno parte. Si tratta di una modalità estremamente vantaggiosa di produzione e utilizzo dell’energia, sia economicamente che a livello ambientale, avendo lo scopo di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo della decarbonizzazione. Un esperimento di questo tipo è stato già fatto a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove 40 famiglie hanno già cominciato a produrre autonomamente energia elettrica.
I membri della Comunità possono essere persone fisiche o giuridiche e più in generale qualsiasi soggetto pubblico o privato che vuole realizzare una Comunità Energetica Rinnovabile. Per esempio, anche semplici persone che abitano nello stesso quartiere e che desiderano promuovere lo sviluppo di una CER possono farlo.
Prima di tutto, bisogna individuare l’area dove si intende installare l’impianto di produzione, che deve essere in prossimità dei consumatori. In linea di massima, i terreni industriali in disuso sono particolarmente indicati: sono infatti sufficientemente grandi per ospitare il futuro impianto rinnovabile e in genere rispettano i requisiti di dimensione, collocazione e destinazione prescritti dalla normativa.
La condivisione dell’energia elettrica prodotta deve avvenire utilizzando la rete di distribuzione elettrica esistente e l’autoconsumo di energia rinnovabile avviene virtualmente. L’impianto non deve necessariamente essere di proprietà della Comunità, ma può anche essere messo a disposizione da uno o più membri partecipanti, o anche da un soggetto terzo.
I benefici della Comunità Energetiche Rinnovabili sono di tipo ambientale, economico e sociale. Non emettono CO2, sono a km0 e quindi evitano sprechi di energia, dovuti alle perdite della distribuzione. Ogni membro della Comunità continua a pagare per intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceve periodicamente dalla Comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti. Questo compenso equivale di fatto a una riduzione della bolletta. Sviluppano un indotto produttivo e nuova occupazione locale. Consentono la produzione autonoma e locale di energia elettrica.