Luigi Sammarco, consulente creditizio con una grande passione per l’arte e per il sociale, è intervenuto a margine della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Immacolata On Line” promossa dalla redazione di Vesuviolive.it, che si è tenuta lunedì 4 dicembre al Palazzo Baronale di Torre del Greco. Sammarco ha arricchito il dibattito, oltre che con la propria esperienza in associazioni di profilo internazionale, anche con un importante cimelio della cultura popolare torrese.
Luigi Sammarco, consulente creditizio e filantropo, è tra i sostenitori del progetto Immacolata On Line, che porterà la festa dell’Immacolata di Torre del Greco in diretta streaming in tutto il mondo. Sammarco ha sottolineato quanto gli aspetti legati alla fede siano essenziali nella vita quotidiana: “Dimensione spirituale e materiale cercano l’equilibrio: senza di esso non riusciamo a generare la pace, intesa in senso ampio: quella cosa che rende più corta la strada del perdono”. Per l’occasione, Sammarco ha esposto in sala consiliare un’antica tunica che, secondo la tradizione popolare, rivestiva un crocifisso portato in penitenza da contadini pugliesi a Torre del Greco presso un’edicola votiva.
La storia affonda le sue origini diversi secoli fa: prima dell’eruzione del 1794, la cappella della Vergine del Principio in contrada Calastro era luogo di culto per marinai e naviganti, essendo allora prospiciente il mare (oggi la cappella si è “miracolosamente” salvata dall’eruzione ed è visibile sotto l’attuale chiesa di S.Maria del Principio). Le capacità prodigiose della cappella valicarono i confini cittadini, spingendo gli agricoltori dal Tavoliere delle Puglie a mettersi in cammino per chiedere alla Vergine di porre fine ad un grave periodo di siccità che stava minacciando le loro terre.
La tradizione popolare vuole che la Madonna li abbia accontentati, “trattenendo” il crocifisso che essi avevano portato con sè, che improvvisamente divenne talmente pesante da non essere trasportabile. Tale crocifisso sarebbe stato appunto ricoperto con una tunica. I torresi sarebbero venuti in possesso dell’indumento, e attribuendovi poteri prodigiosi, lo avrebbero fatto girare di famiglia in famiglia, fino a perderne le tracce: un lavoro di ricerca finanziato dallo stesso Sammarco ha reso possibile il recupero e l’esposizione della preziosa tunica.