Rifiuti ingombranti, materassini e reti matrimoniali sono “comparsi” in corso Umberto I a Torre del Greco, proprio davanti alle transenne che delimitano l’area del palazzo crollato il 16 luglio scorso: da quella data, la centralissima strada torrese è chiusa al traffico veicolare.
Oltre il danno la beffa: nel centralissimo Corso Umberto I di Torre del Greco, chiuso e transennato da quel dannato 16 luglio scorso quando i residenti furono risvegliati dal crollo di un’ala della palazzina al civico 59, continuano gli atti di inciviltà. Ultima puntata della storia è l'”apparizione” di materassi e reti matrimoniali proprio davanti all’area transennata per la messa in sicurezza dell’area del crollo.
Non è il primo dei crimini ambientali riscontrati nell’area da quando è chiusa: già il 29 agosto avevamo segnalato l’abbandono, a poca distanza e davanti all’ingresso di una chiesa, di altri rifiuti ingombranti. Quella volta si era trattato di tre frigoriferi. La segnalazione, come già in passato, è arrivata dai cittadini della zona che attraverso i social hanno espresso tutta la loro rabbia e lamentano il totale abbbandono dell’area. Una mancanza di sicurezza che si sente più forte da quando la strada è stata spezzata in due vicoli ciechi senza possibilità di transito a causa del crollo.
Anche in questo caso siamo costretti a parlare di rifiuti “comparsi magicamente”: nella zona, tra le più densamente abitate della città, nessuno pare aver visto nulla. Si moltiplicano gli appelli alle denunce, anche anonime, e questa volta arrivano proprio dai residenti della zona ormai esausti della degradante realtà nella quale stanno vivendo.
Al rione San Gaetano si prova ad essere resilienti: le attività commerciali della zona provano a segnalare la loro presenza, a farsi pubblicità nonostante la chiusura della strada: il comune ha offerto un contributo per i mancati guadagni, ma sono diversi ad aver chiuso bottega. Sulle impalcature di sicurezza, è stato realizzato un albero di Natale: e, sotto di esso, è arrivato un bel regalo da parte degli ecocriminali.
Non soltanto il disagio di una centralissima via di passaggio chiusa ormai da 5 mesi in attesa del dissequestro della Procura della Repubblica: anche i criminali ambientali stanno infierendo sulla situazione. Ed appaiono decisamente grotteschi i cartelli consumati dalla ruggine che allertano i cittadini di quella che è ormai da tutti nota come una mesta bugia: area videosorvegliata.