Minacce e calunnie per mettere in scena un incidente: donna di Torre del Greco a processo
Gen 17, 2024 - Giuseppe Mennella
Incidente nelle Marche, 29enne di Torre del Greco a processo
Avrebbe denunciato un incidente a Civitanova, in provincia di Macerata, inventandone la dinamica per risultarne la vittima e minacciando una donna per farle testimoniare il falso: per questo, una 29enne originaria di Torre del Greco è finita a processo nelle Marche.
Minacce e calunnie per incidente nelle Marche, 29enne torrese a processo
I fatti – stando a quanto riporta “Il Resto del Carlino” – risalirebbero a 2019: il 29 aprile di quell’anno, una giovane di 29 anni originaria di Torre del Greco, avrebbe percorso in bicicletta via Santorre di Santarosa a Civitanova Marche controsenso. Sul suo percorso, non avrebbe dato la precedenza ad una Volkswagen New Beatle andando a finirci addosso.
Dopo l’incidente, la protagonista avrebbe fornito la sua versione dei fatti alle forze dell’ordine. La giovane avrebbe però raccontato alla polizia l’esatto contrario: cioè di aver percorso in senso corretto la strada e di essere stata travolta dall’auto. A sostegno di questa tesi avrebbe anche presentato due testimoni oculari: una donna ed un uomo di nazionalità pakistana. Quest’ultimo avrebbe anche denunciato la fuga dell’automobilista dopo l’incidente.
Le indagini smentiscono la giovane di Torre
Ma dalle indagini delle forze dell’ordine – secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Resto del Carlino” – sarebbe emersa la verità: la versione resa del cittadino pakistano sarebbe incongruente, raccontando di orario e luoghi diversi in merito all’incidente. Quanto all’altra donna testimone, le indagini avrebbero dimostrato le minacce subìte ad opera della 29enne, per convincerla a testimoniare il falso.
Anche l’automobilista, sentito in tribunale dal pm Raffaela Zuccarini e dell’avvocato difensore Roberta Bizzeri, ha fornito la sua versione che pare essere stata la più coerente e convincente per i giudici. Pertanto, la giovane originaria corallina è finita a processo, imputata di calunnia e tentata minaccia per costringere a commettere reato. Anche i testimoni pare siano stati accusati di calunnia ma il pakistano, al momento, sarebbe irreperibile.