Si è tenuto questa mattina, 5 febbraio 2024, l’incontro tra marittimi, sigle sindacali e forze politiche del territorio a tutti i livelli: all’ordine del giorno l’articolo 156 della legge di bilancio che ha tagliato l’indennità di malattia per la gente di mare dal 75% al 60%.
Tutti occupati gli scranni della sala consiliare di Palazzo Baronale a Torre del Greco: da una parte gli esponenti politici cittadini, parlamentari e rappresentanti regionali; dall’altra rappresentanti delle sigle sindacali del territorio torrese ed esponenti di gruppi indipendenti di marittimi.
L’obiettivo è mettere dalla stessa parte politica, sindacati e lavoratori per un movimento unitario che, partendo dall’ultimo smacco, legato al taglio della cassa marittima, arrivi a ridare dignità ad una categoria che si è vista, negli anni, togliere diritti e dignità, come rivendicano gli stessi esponenti.
Un invito esteso ai politici di ogni estrazione politica che, però, ha visto la partecipazione soltanto della maggioranza cittadina e dell’opposizione nazionale. Chiamata senza risposta dal centrodestra, quindi. Assenze rimarcate anche dal sindaco Luigi Mennella: “È una cosa che deve prescindere dalla parte politica, che deve tendere verso un risultato tangibile: per questo c’è bisogno di stare dalla stessa parte“.
Il taglio delle indennità è stata la proverbiale “goccia” che ha fatto traboccare il vaso: i marittimi chiedono, complessivamente, maggiore rispetto per la categoria, rimodulando in primis le modalità di impiego verso contratti a tempo indeterminato che garantiscano ai lavoratori un salario stabile ed una maggiore sicurezza complessiva.
Ma restando nelle more della polemica nata a seguito delle inchieste che hanno smascherato alcuni “furbetti” che avrebbero approfittato dell’istituto della cassa marittima usandolo come ammortizzatore sociale: i marittimi, a margine dell’incontro, hanno ribadito la necessità di colpire gli illeciti ma rivendicando la necessità di riconoscere il carattere usurante delle proprie posizioni lavorative.
Per questo, l’idea è quella di unire sotto un’unica voce chi tutela le istanze della gente di mare per una grande manifestazione a Roma. “All’interno delle commissioni parlamentari abbiamo sempre richiesto di ascoltare le parti interessate ma essendo in minoranza non ci ascoltano nemmeno“ è il racconto del parlamentare Arturo Scotto, confermato dagli altri colleghi onorevoli presenti, in particolare lo stabiese Gaetano Amato. Stesso discorso per gli emendamenti, che a detta dei parlamentari verrebbero sistematicamente falciati per ragioni politiche.