Il maestro Gigi De Luca ha raccontato ai microfoni di VesuvioLive.it un particolare aneddoto sulla città di Torre del Greco: il ricordo di quando Luca De Filippo ne restò incantato guardando il panorama.
Stimatissimo attore di teatro, cinena e fiction, Gigi De Luca è l’eccezione al proverbio “Nemo propheta in patria” poiché, oltre al successo nazionale e non solo è amatissimo nella sua Torre del Greco. Un amore che non perde occasione per ricambiare: da ultimo, il contributo come voce narrante al filmato realizzato da Salvatore Varo e Carlo Falanga per la partecipazione di due associazioni cittadine alla Borsa Mediterranea del Turismo, con il patrocinio morale del comune corallino.
Proprio durante la presentazione del video agli sponsor, Gigi De Luca ha raccontato ai nostri microfoni di un bellissimo episodio avente per protagonista l’attore Luca De Filippo. Il Peppeniello di Miseria e Nobiltà sarebbe rimasto letteralmente incantato dal panorama di Torre del Greco, in particolare dallo scorcio sul mare che si apprezza dall’angolo tra via Salvator Noto e via Roma, dove i due attori stavano prendendo un caffè prima di entrare in scena.
“Io e Luca eravamo a Torre per uno spettacolo. Di solito gli attori arrivano sempre un paio d’ore prima di entrare in scena, quindi lo invitai a prendere un caffè a via Roma – racconta De Luca – Luca rimase incantato da quello squarcio che si apriva al mare, e disse ‘Che meraviglia!’. Gli chiesi: ‘Che cosa?’. E lui ‘Ma guarda che bellezza che avete voi a Torre del Greco’. E noi nemmeno ci facciamo caso. Passiamo come se niente fosse”.
“Ma è una meraviglia’ – continua Gigi De Luca – Torre del Greco è una città bellissima. Ho girato l’Italia, l’Europa: certo, ci sono belle città, ma Torre è bellissima. Ve la dovete godere. Ma alzate la testa, guardate i palazzi, quanto sono belli, le strutture, le architetture! Guardate che bellezza, specialmente di sera, di notte, specialmente i giovani invece di mettersi con le birre… (ironizza, ndr)”.
Ma proprio sui giovani, il noto attore aveva avuto modo di esprimere il suo pensiero ottimista pochi minuti prima. Infatti, tornando ad un’espressione più seria ribadisce: “I giovani sono un pò critici verso la propria città, un pò per le istituzioni, il lavoro. È giusto, anche perchè hanno il sangue ‘caliente’, vogliono evadere, hanno bisogno di vedere, ed è giusto. Ma po’? Sempe ccà tornano! Amano le loro radici perché amano la loro città comme si fosse mammà e papà”.