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“Il comune si schieri per la pace”, Potere al Popolo chiede un OdG in consiglio comunale

Inserire all’Ordine del Giorno del prossimo consiglio comunale di Torre del Greco una discussione su ciò che sta accadendo in Palestina: è la richiesta inoltrata a Palazzo Baronale dal gruppo di Potere al Popolo ed Alternativa Civica Popolare.

Potere al Popolo, chiesto OdG per la Palestina

Una richiesta che arriva a valle di diverse attività svolte sul territorio da altre entità, associazioni e gruppi di attivisti per tenere alta l’attenzione della cittadinanza in merito alla gravissima situazione mediorientale: a partire dal flash mob annullato il 27 gennaio, giorno della Shoah, passando per la costituzione di un coordinamento cittadino con la partecipazione di ragazzi che hanno avuto l’esperienza diretta di vivere per alcuni periodi in Palestina fino all’azione simbolica della domenica di Pasqua, quando è stata esposta sulla punta del porto cittadino la bandiera palestinese.

“Abbiamo inviato al sindaco Mennella, al Presidente del consiglio comunale, ai consiglieri ed al segretario comunale una richiesta di inserimento nell’Odg del prossimo consiglio comunale una discussione su ciò che accade in Palestina e sul coinvolgimento dell’Italia nella guerra con la missione Aspides – sono le parole che hanno accompagnato la richiesta del gruppo territioriale di Potere al Popolo.

Crediamo che le questioni locali siano importanti, ma i signori consiglieri ed il signor Sindaco fanno riferimento a partiti nazionali che esprimono dei giudizi nel merito delle questioni internazionali. Per noi è importante sapere se i politici locali condividono tali posizioni ed è importante anche che la nostra città si esponga contro il genocidio in atto contro il popolo Palestinese. Ci aspettiamo una risposta nel breve”.

Il testo della richiesta

Queste le motivazioni della richiesta, avente per oggetto Per la pace e un immediato cessate il fuoco in Medio Oriente“.

Premesso che:

Gli esperti delle Nazioni Unite hanno dichiarato che le gravi violazioni commesse da Israele contro i palestinesi dopo il 7 ottobre, in particolare a Gaza, fanno ormai pensare a un vero e proprio genocidio in atto. Esiste, nelle dichiarazioni di rappresentanti del governo Netanyahu, l’intento manifesto di “distruggere il popolo palestinese sotto occupazione”, esistono gli appelli e gli obiettivi dichiarati per una “seconda Nakba” a Gaza e nel resto dei territori palestinesi occupati, ed è ormai costante l’uso di armi potenti con impatti intrinsecamente indiscriminati, che hanno provocato un colossale numero di vittime e la distruzione di infrastrutture vitali.

I bombardamenti e l’assedio di Gaza hanno ucciso oltre 34.000 persone, ferito più di 75.000 e sfollato 1,5 milioni di persone dal 7 ottobre 2023, mentre migliaia sono ancora sotto le macerie. Delle persone uccise, circa il 41% sono bambini e il 25% sono donne. In media, un bambino viene ucciso e due vengono feriti ogni 10 minuti durante la guerra, trasformando Gaza in un “cimitero di bambini”, secondo il Segretario generale delle Nazioni Unite. Sono stati uccisi anche quasi 200 medici, 200 membri del personale delle Nazioni Unite, 100 giornalisti, mentre decine di famiglie di cinque generazioni sono state spazzate via.

Metà delle infrastrutture civili di Gaza sono state distrutte, comprese più di 40.000 unità abitative, oltre a ospedali, scuole, moschee, panetterie, condutture idriche, reti fognarie ed elettriche, in una proporzione tale da minacciare di rendere impossibile la continuazione della vita dei palestinesi a Gaza.

Considerato che:

La comunità internazionale ha l’obbligo di prevenire i crimini di atrocità, compreso il genocidio, e dovrebbe prendere immediatamente in considerazione tutte le misure diplomatiche, politiche ed economiche a tal fine

Nella stessa società israeliana molti cittadini si stanno mobilitando per chiedere un immediato cessate il fuoco e la liberazione di tutti i prigionieri sotto lo slogan “everyone for everyone” per liberare tutti gli ostaggi israeliani e tutti i detenuti palestinesi – più di 7000 – attualmente sottoposti ad arbitraria detenzione da parte di Israele

la posta in gioco non è solo il destino delle popolazioni sotto attacco, ma una grave conflagrazione del conflitto nella regione, che porterebbe a ulteriori violazioni dei diritti umani e alla sofferenza di civili innocenti.

Infatti gli ultimi sviluppi hanno portato non solo al coinvolgimento più o meno diretto dell’Iran, con addirittura il bombardamento da parte di Israele dell’ambasciata iraniana, una gravissima violazione del diritto internazionale. Un situazione incandescente che vede anche la marina militare italiana presente in zona di guerra impegnata nella missione Aspides.

Pertanto:

1) Si richiede al Segretario Generale di inoltrare copia della presente al Presidente del Consiglio ed ai consiglieri comunali tutti;
2) Si impegnano il sindaco, il presidente del consiglio ed i consiglieri tutti:

A prendere posizione in maniera ufficiale per un immediato cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza e in Cisgiordania, per i necessari aiuti umanitari e per l’apertura di corridoi umanitari verso la Cisgiordania, Gerusalemme Est e Israele, soprattutto per coloro che sono stati più colpiti da questa guerra, i malati, le persone con disabilità, gli anziani, le donne incinte e i bambini;

A prendere parola sulla liberazione di tutte le persone detenute e in ostaggio, come ribadito dagli slogan delle famiglie israeliane “everyone for everyone”, ovvero per tutti gli ostaggi israeliani oggi presenti nella Striscia di Gaza e per tutti i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane;

Ad impegnare concretamente il Comune di Torre del Greco attraverso canali istituzionali e sforzi diplomatici nella ripresa di un processo politico che ci possa condurre alla fine dell’occupazione israeliana della Palestina e ad una risoluzione di pace nell’area, oggi più che mai necessaria.

Di inserire nell’Odg del prossimo consiglio comunale una discussione su questi punti.