Un bicchiere di vino con del sonnifero e promesse passionali, hanno fatto in modo di poter portare al termine una rapina a casa di un 75enne. La vicenda è avvenuta ad agosto 2013, ma quattro mesi dopo le due rapinatrici che avevano tentato il colpo, sono state costrette agli arresti domiciliari. A tal proposito il sito Metropolisweb.it scrive:
Non sono certamente le classiche «femmes fatales» capaci di fare girare la testa a qualsiasi uomo, anzi. Eppure – approfittando delle «debolezze» di un anziano di 75 anni – erano riuscite a portare a termine una rapina da 1.200 euro, ricorrendo prima alle collaudate «armi» di ogni donna e poi a un potente sonnifero in grado di stordire e addormentare la vittima.
A 4 mesi dal colpo messo a segno in un’abitazione di via Nazionale, il gip Giovanni De Angelis del tribunale di Torre Annunziata ha firmato due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Anna Battiloro – incensurata di 44 anni, residente in via XX Settembre – e la sua complice Anna Bracale, trentenne di vico Cirillo già nota alle forze dell’ordine che operano sul territorio.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, le due donne avrebbero «abbindolato» A.L., promettendo all’anziano una cena galante con successivo «dolcetto» finale. Un’idea che aveva evidentemente stuzzicato le fantasie del settantacinquenne, pronto a invitare in casa Anna Battiloro per consumare una serata di ardente passione. Invece, l’anziano sì è ritrovato in pochi minuti disteso sul letto ma completamente addormentato.
Il tutto è successo lo scorso 18 agosto 2013: la vittima aveva invitato la nuova «amica» nella sua abitazione di via Nazionale e per festeggiare l’invito Anna Battiloro si era presentata con una bottiglia di vino e due bicchieri di plastica per rallegrare immediatamente la serata. Ma una volta bevuto il «rosso» portato dalla quarantaquattrenne, l’uomo è caduto – completamente privo di forze – in un sonno profondo: una situazione che aveva consentito alla sua «amica» di rastrellare la somma in contanti di 1.200 euro custoditi in un mobile del soggiorno e portare via la carta d’identità della vittima. Un furto di cui A.L. si è reso conto solo al rientro dal pronto soccorso dell’ospedale Agostino Maresca, dove gli accertamenti sanitari eseguiti dai medici avevano evidenziato l’assunzione di Benzodiazepine – sostanza che notoriamente, in particolare se associata agli alcolici, può provocare sonnolenza – da parte del settantacinquenne.
Scoperta la ragione dell’improvvisa «narcolessia» e accertata la «scomparsa» del denaro custodito in casa, la vittima aveva subito denunciato il raid agli agenti del locale commissariato di polizia: gli uomini agli ordini del primo dirigente Paolo Esposito sono immediatamente risaliti alla rapinatrice che, tra l’altro, aveva fornito il numero del suo cellulare all’anziano. Durante la successiva perquisizione domiciliare in casa di Anna Battiloro, gli investigatori ritrovarono il farmaco utilizzato per narcotizzare A.L. – il Minias – nonché la fede nuziale sfilata dal dito dell’uomo. La stessa Anna Battiloro aveva poi riferito agli agenti di polizia di avere agito insieme all’amica Anna Bracale, incaricata di accompagnare la quarantaquattrenne alla «cena galante». Una circostanza confermata prima dalla vittima e successivamente dalla stessa indagata.
Entrambe le donne sono state già ascoltate dal gip Giovanni De Angelis per l’interrogatorio di garanzia: «Ero andata a casa di A.L. – la versione dei fatti da parte di Anna Battiloro – solo per fare sesso. Non pensavo si addormentasse dopo il primo brindisi». A quel punto, secondo la tesi della donna, sarebbe scattata l’idea di fare pagare la delusione per la mancata notte «bollente» con la somma di 1.200 euro trovata in casa: una tesi che non è bastata alla quarantaquattrenne e alla complice per evitare l’accusa di rapina aggravata e la detenzione agli arresti domiciliari.