Adalgisa Gamba ha ucciso suo figlio ma è stata assolta perché incapace di intendere e di volere. La Corte d’Assise di Napoli ha assolto la donna che la sera del 2 gennaio 2022, a Torre del Greco, ha soffocato in mare il piccolo Francesco di due anni e mezzo.
Il verdetto è stato ascoltato in aula dalle parti e, come era prevedibile, non è stato accolto dal marito in maniera positiva. L’uomo ha infatti augurato alla donna di ammalarsi gravemente, urlandole “Assassina, devi morire”. Per il giudice Adalgisa Gamba non era capace di intendere e di volere quando ha commesso il fatto, dunque non può essere imprigionata. È stata tuttavia sottoposta alla misura della libertà vigilata presso una struttura di riabilitazione che dovrà frequentare per una durata non minore ai quindici anni. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.
Ad essere determinanti sono stati i pareri medici effettuati durante le perizie psichiatriche. Secondo quanto emerso durante le indagini, stando alle affermazioni del procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, “il gesto sarebbe riconducibile al fatto che la donna credesse che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante non vi fosse alcuna conferma in tal senso dal punto di vista sanitario”.
I professori Giuseppe Sartori, Pietro Pietrini e Stefano Ferracuti ebbero invece ad affermare: “Riteniamo che all’epoca dei fatti per i quali è a processo, la signora Adalgisa Gamba fosse in condizioni tali da escludere la capacità di intendere e di volere per la presenza di una psicosi reattiva breve, patologia con valore di malattia in senso medico legale e tale da aver condotto a una condizione mentale dove l’atto omicidiario si è posto come manifestazione epifenomenica del disturbo mentale del soggetto che, peraltro, molto probabilmente si sarebbe concluso con un concomitante suicidio”.