Viaggio in località “La Scala” a Torre del Greco: la storica spiaggia ai confini con Ercolano è quasi totalmente in mano ai lidi privati.
Era un paradisiaco fazzoletto di spiaggia tra Torre del Greco ed Ercolano, luogo di memorie estive per intere generazioni di torresi. Ma i tempi cambiano ed ormai, da diversi anni, la spiaggia della Scala è una sequenza di stabilimenti balneari privati: una distesa di strutture in legno e cemento che copre ai passanti anche la visuale di quella distesa blu che è il golfo di Napoli.
Basta una passeggiata in via Calastro per rendersi conto: davanti ai nostri occhi, in una mattina qualsiasi di un giorno lavorativo di giugno, si fermano due auto nel piccolo parcheggio a picco sul mare. Dalla prima scende una coppia di mezza età: guardano gli scogli, sarebbero disposti a prendere un po’ di sole e bagnarsi in acqua.
Ma in quel punto non vi sono scogliere protettive e le onde portano facilmente rifiuti superficiali: buste, bottiglie, si intravede qualche sostanza schiumosa che scoraggia i due. Dopo tre minuti la scena si ripete con una coppia di ragazze, pronte ad una tranquilla mattinata di sole ma altrettanto pronte a cambiare meta.
Per trovare acque più “invitanti” bisogna proseguire in via Calastro, direzione Ercolano: ma in quella strada il mare “scompare” ed il panorama è fatto da staccionate, murature e strutture varie di stabilimenti privati. Chi vuole solo passare qualche ora di relax, chi non può o non vuole permettersi i servizi offerti dai lidi deve continuare fino al sottopasso della ferrovia.
Solo in quel punto vi è una discesa pubblica: un piccolo lembo di sabbia di meno di 20 metri, piacevolmente affollato di famiglie, tante con bambini, che cercano sollievo dalla calura estiva. “L’acqua oggi è più pulita”, commenta una donna. Complici le scogliere protettive, certamente, ed una mattinata dove non soffia un filo di vento.
Questo quadrato di sabbia è l’unico spiraglio libero per godere del mare nei mesi estivi. Non più di 20 metri free in mezzo ad oltre 220 metri di battigia in mano a strutture private. Meno del 10%. Una conseguenza, nel bene e nel male, dello sviluppo commerciale e turistico del territorio. Realtà che offrono posti di lavoro, seppur stagionali, servizi alla clientela, cura e pulizia degli arenili. Mentre le spiagge libere a Torre del Greco restano sempre più un vago ricordo romantico che sbiadisce sulle foto in bianco e nero.