Quattro Altari, le lacrime di Mennella: “Nessuno ci credeva: ora aspettiamo tanta gente in città”


Presentato il programma della ritrovata Festa dei Quattro Altari a Torre del Greco: il sindaco Luigi Mennella non trattiene l’emozione per un evento che torna dopo 16 anni.

Quattro Altari, Mennella: “Mi hanno chiamato da Little Italy”

Tre palchi tra via Comizi, villa comunale Ciaravolo e palazzo Vallelonga. E ancora: circa duecento artisti, suddivisi in 19 diversi spettacoli; due convegni; due bande e sei formazioni musicali; tre compagnie di teatro amatoriale; tre attori professionisti; cinque formazioni musicali giovanili; quindici alunni dell’istituto Degni. Senza dimenticare gli otto artisti che stanno realizzando altari e tappeti.

Buona parte di essi erano presenti stamane a Palazzo Baronale, citati dal consulente per le arti figurative Gigi Madonna: gli altari saranno realizzati da Alfonso Raiola (a piazza Luigi Palomba), Francesco Scognamiglio (corso Garibaldi), Filippo Romito (piazza Santa Croce) e Antonino Ammendola (palazzo Baronale); i tappeti da Sergio Eco (a palazzo Baronale), Raffaele Panariello (San Filippo Neri), Vincenzo Borriello (chiesa del Rosario) e Antonio Caso (chiesa di San Michele).

Ricco il programma di eventi, che ruoterà per lo più attorno ai tre palchi: il principale è quello di via Comizi, dove saliranno sempre alle ore 22 venerdì 19 Max Gazzè in Musicae Loci 2024 con Calabria Orchestra; Enzo Avitabile & i Bottari di Portico (sabato 20 luglio) e nell’ultima serata La Maschera, prima dello spettacolo di fuochi d’artificio nella zona del porto.

Il sindaco: “Portiamo all’esterno una bella immagine di Torre”

“Come ci si fa a non commuovere di fronte alle nostre tradizioni, ai tanti ricordi che abbiamo avuto fin da ragazzini”. Con queste parole il primo cittadino cerca di spiegare la grande emozione di aver riportato l'”uttava” a Torre del Greco.

“Abbiamo immaginato una nuova festa quando nessuno ci credeva, devo dire grazie a tutti gli artisti che hanno partecipato: ricolleghiamo Torre del Greco al centro della cultura, al centro della Campania, portiamo le nostre tradizioni a conoscenza di tutti gli altri”. L’auspicio è che la storica festa che celebra, insieme, Corpus Domini e riscatto baronale della città sia anche un volano per un rilancio turistico cittadino.

Ma cosa è stato fatto per pubblicizzare la ricorrenza che manca all’ombra del Vesuvio da 16 anni ? “Abbiamo atteso di rendere pubblico il programma per dare un’accelerata verso l’esterno: la nostra intenzione è quella di far venire il maggior numero di persone da fuori Torre – spiega Mennella – Sto ricevendo un sacco di telefonate, anche di concittadini che non vivono più qui. È stato bellissimo ricevere testimonianze anche da Little Italy, in America, volevano conoscere le date. Alcuni volevano trovare posto qui, so che si stanno organizzando”.

“Spero che anche attraverso i social sia promossa questa festa, spero in tutte le belle anime della città di Torre del Greco per promuovere questa iniziativa. Dispiace che ogni tanto ci siano persone che dentro, probabilmente, non hanno nulla di questa città: ma Torre del Greco va portata all’esterno con l’immagine di una bella città. Bisogna cambiare, siamo solo agli inizi: ma il cambio di passo comporterà l’arrivo di tantissima gente in città e questo significherà molto”.

Di Luca: “Festa aperta all’esterno: puntiamo alle TV nazionali ma anche al passaparola”

Un’apertura all’esterno, al turismo che traspare anche dalle parole di Gigi Di Luca, direttore artistico che ha messo a punto il programma degli eventi: “Sarà una festa-festival: 19 spettacoli in 3 giorni, 200 artisti. Sarà un “numero zero” per una festa che non sia soltanto localista ma di apertura verso gli altri. Abbiamo coinvolto già da maggio le scuole con l’evento ai Mulini Marzoli e questo ha già fatto parlare molto. Poi lo spettacolo con Ambrogio Sparagna”.

“Oggi presentiamo il programma e quindi da oggi si aprirà tutta la comunicazione social e non, lavoreremo per raggiungere TV nazionali e la stampa ma soprattutto sul passaparola, perché l’attesa della festa è già una festa e vediamo l’entusiasmo e la gioia negli occhi di tutti nel rivedere qualcosa di cui tutti quanti noi eravamo stati privati”.

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