Le faccette dentali aiutano ad avere un bel sorriso ma non sono la panacea di tutti i mali: ci spiega di più la dott.ssa Roberta Ramondo di Villa Carolina a Torre del Greco.
“Sorridere fa proprio bene! Perché uno “smile” bello e naturale fa parte della nostra speciale unicità. Grazie a tecnologia all’avanguardia e giuste cure regaliamo benessere psicofisico”. La dott.ssa Roberta Ramondo è chiara: il sorriso è molto di più di un attributo estetico.
La sua importanza ha importanti ripercussioni sulla socialità, sulla quotidianità e, quindi, sulla salute. Non è un caso che sempre più di frequente le domande rivolte ai dentisti abbiano come scopo quello di curare la bellezza del sorriso e non le patologie o la funzionalità delle arcate dentarie.
Si tratta di spese tutto sommato contenute che sempre più persone decidono di affrontare per star bene con sé stessi e con gli altri: “Il dentista è spesso associato ad un costo esoso. Ciò non è vero, ma soprattutto si tratta di un investimento – anche in termini strettamente economici – su sè stessi.”
Che importanza ha il sorriso nella nostra vita ? “Il sorriso è davvero un linguaggio universale che trasmette gioia, gentilezza e consapevolezza. Valorizzare la sua importanza in ogni aspetto della vita, in ogni momento della vita è la nostra missione”.
“Quando prepariamo le spose oppure smontiamo gli attacchi a un bambino o una bambina che deve fare la prima comunione, perché sia al meglio per quel momento importante della sua vita, ci mettiamo tanta cura perché siamo consapevoli del valore di quel momento”.
“Quando sorridiamo comunichiamo apertura e amicizia. E un bel sorriso agevola le interazioni sociali. Soprattutto un sorriso genuino e sano può creare legami significativi, abbattere barriere e mantenendo le nostre interazioni sociali, rendendo le nostre interazioni più piacevoli e gratificanti”.
“Oltre l’impatto sociale c’è però l’influenza diretta sulla nostra salute fisica e mentale, perché sorridere attiva la produzione di ormoni benefici. La secrezione di endorfina e serotonina, che sono gli ormoni del benessere e del buon umore, gli ‘ormoni della felicità’ come vengono definiti in più articoli scientifici. Questo è fondamentale per il nostro equilibrio emotivo: la vita ci mette alla prova ma avere un equilibrio emotivo ci aiuta a contrastare stress e ansia e migliora il nostro umore in generale. Ci rende più felici!”.
Studi scientifici dimostrano che ridere aumenta il flusso sanguigno, stimola il sistema immunitario e soprattutto riduce la percezione del dolore. “Anche durante il travaglio si invita la madre a ricordare esperienze piacevoli, momenti belli della vita per allontanare il dolore: stare bene ed essere positivi ci aiuta a rispondere ai colpi bassi che la vita ci riserva”.
“Attraverso il sorriso possiamo trasmettere emozioni e sentimenti profondi senza bisogno di parole, creando connessioni emotive significative e importanti e magari una connessione che può segnare la nostra vita come può essere un’amicizia o un amore: tutto può nascere da un bel sorriso, non sottovalutiamo il potere del sorriso. Spesso le persone dicono ‘Adesso non posso, sono impegnato’, oppure ‘economicamente non è il momento’: cerchiamo di mettere da parte ogni scusa, prendiamocene cura per noi stessi ed anche per gli altri. Un bel sorriso ci rende vincenti a livello sociale”.
Un trattamento ampiamente diffuso per migliorare il sorriso è l’applicazione delle faccette dentali. Si tratta di sottili gusci in ceramica o resina composita che vengono applicati sulla superficie frontale dei denti, dopo aver rimosso comunque una quantità di smalto, per migliorare l’estetica. Ma cosa ne pensa la dott.ssa Ramondo? “Sento la necessità di fare chiarezza perché sempre più spesso ce le richiedono”.
“Come tutte le cose ‘demolitive’ che vengono fatte nella bocca ci sono i pro e i contro. Si tratta pur sempre di una protesi, anche se mini-invasiva: se non vengono progettate adeguatamente, se tutto il piano terapeutico non viene seguito da uno specialista particolarmente competente e ben formato per quanto riguarda questa pratica si può rischiare di avere un aspetto innaturale.
Se il manufatto non viene eseguito da un tecnico competente possiamo avere problemi relativamente alla loro fragilità perché stiamo parlando comunque di spessori sottili di ceramica o di zirconia (il cosiddetto “diamante artificiale”, coltivato il laboratorio)”.
Sull’invasività dell’intervento la dottoressa Ramondo si sofferma: “Gli spessori da trattare del dente da rimuovere sul dente sono minimi ma devono essere distribuiti almeno su quattro superfici 4 su 6”. Immaginando, cioè, il dente come un parallelepipedo nello spazio, le faccette vanno a ricoprire tutta la superficie vestibolare (e quindi quella esposta) e il margine occlusale. “Quindi invito comunque alla riflessione: ci sono casi in cui posso suggerirne l’uso ed altri no”.
Ma le faccette, oltre alla loro funzione estetica, possono servire anche per correggere la dentatura? “Sì e no: su denti che presentano anomalie di forma o su denti che per natura sono nati più piccoli, su denti usurati o in persone che soffrono di bruxismo può essere una buona soluzione. Oppure nei pazienti affetti da bulimia che vanno incontro a erosione dentale per via degli acidi presenti nella bocca: in questi casi le faccette possono diventare una valida alternativa per ripristinare l’estetica del cavo orale. Discorso simile anche per pazienti sottoposti a terapie oncologiche“.
“A volte ci è capitato di fare lavori che forse non seguivano i parametri perfettamente: quando applichiamo una protesi anche il colore che andiamo a scegliere non si deve distaccare mai troppo da quello che il colore naturale. Invece mi sono ritrovata a fare delle protesi del massimo bianco esistente perché era una richiesta specifica del paziente. Il risultato è un lavoro estremamente “finto”. Ma andando incontro a quello che il loro desiderio, realizzando quel sorriso che forse non hanno mai avuto”.
Qual è, quindi, la strada giusta? “Bisogna vagliare bene tutti i fattori”, spiega la dott.ssa Ramondo, “non esiste la soluzione standard per tutti: quindi invitiamo sempre i pazienti per un consulto con i nostri professionisti”.
Ramondo spiega: “Quando un singolo dente non è allineato è possibile utilizzare la faccetta per il singolo dente: ma quando più denti non sono allineati in modo uniforme ci possono essere problemi. Una bocca non allineata può portare fastidi di altro genere: difficoltà a pronunciare le parole, masticazione inefficace, tensione muscolare e dolore alle articolazioni”.
“Quando il difetto è minimo si può anche correggere con una faccetta però comunque noi consigliamo sempre di allineare e poi valutare una particolare correzione protesica. Ho avuto persone in questo studio che avevano difficoltà a masticare oppure a pronunciare la S o la R: raddrizzando i denti non hanno avuto più questi problemi senza passare per forza per terapie logopediche lunghe e impegnative”.
Insomma, il consiglio principe è quello di affidarsi al clinico per ricevere una consulenza personalizzata: “Nessun manufatto protesico è uguale ad un altro: dobbiamo avere la sensibilità di un artista, la precisione di un sarto ed anche empatia di capire il paziente che cosa desidera e di cosa ha realmente bisogno“.
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