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Quattro Altari, tanti torresi in strada ma niente boom turistico. Gli albergatori lamentano: “Poca comunicazione fuori Torre”

Conclusa la Festa dei Quattro Altari è tempo di bilanci anche per il turismo: tante persone in strada nel weekend ma, stando alle testimonianze degli albergatori locali, le camere occupate per il ritorno dell’“uttava” erano ben poche.

Festa dei Quattro Altari, successo per i torresi

Finiti i concerti, smontati gli altari, è tempo di bilanci per la Festa dei Quattro Altari. L’edizione del ritorno dopo 16 anni ha entusiasmato i torresi che hanno affollato le strade del centro cittadino (le uniche interessate da installazioni artistiche e spettacoli). Tanti sono stati anche gli emigranti di ritorno: in molti avevano anzitempo programmato le ferie estive da parenti ed amici e qualcuno è ritornare a Torre del Greco proprio per il ritorno della festa per antonomasia.

Turismo, questo sconosciuto

La Festa dei Quattro Altari è un evento costoso. Gli altari, in particolare, si basano su impalcature complesse che, con le misure di sicurezza di oggigiorno, hanno raggiunto costi importanti. Quanto è realmente costata la festa quest’anno? Al momento il valore di tutte le attività connesse all’uttava supera la cifra-monstre del mezzo milione di euro. Un ingente investimento di Palazzo Baronale, giustificato dall’obiettivo, più volte sottolineato dallo stesso sindaco Luigi Mennella, di sviluppare il marketing cittadino e di valorizzare la città, favorendo l’arrivo e la permanenza di turisti a Torre del Greco. Cosa che non è avvenuta.

Festa dei Quattro Altari 2024, veduta aerea. Credits: Pacopixel94 per Vesuviolive.it

Hotel, scarse presenze di turisti per la Festa dei Quattro Altari

Se il costo dell’organizzazione della Festa dei Quattro Altari è stato molto salato per il contribuente torrese, è vero anche che il preventivato afflusso turistico che avrebbe dovuto affollare le strutture ricettive cittadine non c’è stato. In particolare, l’amministrazione Mennella ha più volte ribadito come il turismo debba diventare un volano per lo sviluppo dell’asfittica economia torrese. Per questo motivo la Festa dei Quattro Altari è stata posizionata al centro dell’importante operazione di marketing cittadino. Ma è andata davvero così come avrebbe voluto il sindaco di Torre del Greco? I dati raccolti dimostrano l’esatto contrario.

Le testimonianze raccolte dei manager dei maggiori alberghi torresi vanno in direzione opposta rispetto a quanto auspicato dal sindaco di Torre del Greco. Un coro unanime dal sapore di occasione mancata: la Festa dei Quattro Altari non ha avuto alcun impatto sull’occupazione di camere, se non per qualche pernottamento dei musicisti delle band. Un bottino a dir poco misero a confronto del costo esoso dell’evento. Un impalpabile impatto che si può approssimare allo zero per la ricettività in città.

Eppure la strada delineata dall’amministrazione Mennella è quella giusta per rilanciare il turismo in una città che punta a grandi eventi, di stampo storico, artistico, religioso. Ma dallo scarso tasso di occupazione alberghiera ed extralberghiera si evince che l’obiettivo di far superare il perimetro cittadino a questo evento non è stato raggiunto. Per sviluppare il turismo in città grazie al marketing cittadino ed agli eventi è necessario un tavolo di concertazione con tutti gli stakeholders. Molti, tra quelli ascoltati, si sono resi disponibili a mettersi a disposizione per lavorare e dare il proprio contributo fin da subito alla prossima edizione della Festa dei Quattro Altari, con l’obiettivo di evitare che si perdano ancora una volta delle occasioni così importanti per il rilancio dell’economia cittadina.

Festa dei Quattro Altari 2024. Credits: Pacopixel94 per Vesuviolive.it

Bed and Breakfast delusi: troppo poco preavviso

Ma a Torre del Greco sono tanti anche i B&B nati negli ultimi anni, capillarmente diffusi sul territorio. Anche ascoltando alcuni dei gestori di queste strutture di microricettività, però, la musica è la stessa. Gli ospiti e le famiglie ospitati non hanno prenotato in struttura per partecipare alla festa, anche a causa di problematiche nel programmare un weekend fuori porta, o le ferie, nel momento in cui le date sono state decise e comunicate con relativo ritardo considerato che siamo in estate. Non solo, la Festa dei Quattro Altari quest’anno si è svolta con oltre un mese e mezzo di ritardo rispetto al Corpus Domini, come voleva la tradizione. Dunque, una ulteriore difficoltà organizzativa per coloro che avessero voluto partecipare provenendo da fuori.

Serrande abbassate in centro e EXPO Torrese da valorizzare

Anche i commercianti del centro hanno creduto poco all’incoming che avrebbe portato la festa: non è un caso che molte serrande dei negozi si siano puntualmente abbassate alle 20.30, come in un giorno qualsiasi, pure con le strade piene di gente. Alcuni hanno preferito vivere la festa da cittadini, altri hanno dichiarato che si tratta di occasioni nelle quali la vendita è poca e di non essere strutturati per coprire turni extra orario lavorativo. Uno spettacolo davvero incolore.

Vincenzo Aucella, presidente dell’Assocoral, l’associazione datoriale delle aziende impegnate nella lavorazione del cammeo e del corallo, in un accorato post sui social ha sottolineato quanto possa esser importante dare sempre maggiore visibilità alle arti che hanno fatto grande la città corallina: “L’augurio sincero è che questa festa, che è nel DNA di ogni cittadino torrese, possa avere continuità negli anni, migliorarsi sempre più, magari con l’istituzione di un organismo autonomo che da subito programmi la prossima edizione”.

Cosa c’è da migliorare

Un biglietto da visita “opaco” che va guardato nell’ambito di un ritorno tanto atteso e che comunque ha dato lustro ad una tradizione storica e culturale come i Quattro Altari, con una grande ed entusiasta partecipazione di pubblico locale ed emigranti di ritorno. Ma se l’obiettivo era quello di favorire l’arrivo e la permanenza dei turisti, oltre che la valorizzazione del brand Torre del Greco, questi punti che sono strettamente legati ad una migliore ed anticipata campagna di comunicazione sono i primi da migliorare per un’edizione 2025 che sia davvero “col botto”.

Sono nato mentre il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Un "odi et amo" con questa terra, lungo una vita intera. Foto, videomaker, scrittura: do ossigeno a tutti i mezzi che mi consentono di raccontare la realtà, la mia realtà. Per i social sono #ilmennyquoditiano