Il bozzetto del carro trionfale dell’Immacolata 2024 di Torre del Greco è stato esposto nella Basilica di Santa Croce, come da tradizione, nel giorno di San Gennaro, ieri 19 settembre.
Come tradizione, il 19 settembre, festa del patrono san Gennaro, è stato esposto in Basilica il bozzetto del carro trionfale per la solennità dell’Immacolata 2024. Il bozzetto è stato realizzato quest’anno da Costantino Linguella: frutto di una lunga attesa e di una progressiva maturazione di un progetto che ha visto la consulenza di Riccardo Lamberti, il quale ne sarà anche l’esecutore.
Il titolo “Madre fiducia nostra, Madre della Speranza”, s’ispira al testo di un canto di monsignor Marco Frisina e vuole rappresentare una tappa di avvicinamento al Giubileo del 2025, “pellegrini di speranza” come dice il tema del prossimo Anno Santo.
Il bozzetto pone la venerata immagine dell’Immacolata al centro del carro su un trono, circondato da puttini e su due fontane da cui sgorga acqua, segno della grazia, ma qui anche di speranza, perchè come dice il profeta, “farò sgorgare fonti d’acqua nel deserto”.
Il trono è ancora circondato da motivi floreali, da dodici stelle e puttini con i simboli mariani: la rosa, la stella, il giglio, lo specchio. La corona di dodici stelle, lo Stellario, come viene chiamato comunemente, che sul carro, cinge la statua dell’Immacolata, alludono certamente alla splendida visione dell’Apocalisse: “Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle”. (Ap 12,12).
Dall’ immagine della Madonna, il manto viene plasticamente prolungato sulla parte posteriore del carro e copre il globo terreste, a significare l’invocazione ed il desiderio di porre tutta l’umanità, sotto la protezione, sotto il manto dell’Immacolata. Infine, nella parte posteriore, è posta un’antica corona in legno dorato per ricordare i settant’anni dell’incoronazione della venerata immagine, avvenuta il 23 giugno 1954.
Nella parte anteriore è posta un’ancora, un simbolo strettamente correlato al mondo marinaro. Secondo questa immagine, l’amore di Dio ci tiene anche come una forte ancora nelle tempeste del tempo e, secondo la fede cristiana, ci dà forza e sostegno. In segno di speranza, l’ancora assicura che il cristiano non muoia in queste tempeste e lo aiuta infine a raggiungere in sicurezza il porto della redenzione.
“La Donna dell’Apocalisse, figura della Chiesa, è anche immagine di Maria che della Chiesa è Regina e Madre – spiega don Giosuè Lombardo, parroco di Santa Croce – Le stelle sono innanzitutto il segno della Regalità di Maria. San Giovanni parla di una “corona” di stelle e la corona è sempre stata il simbolo della dignità regale. San Bernardo, commentando questo segno, dice: ‘Perché gli astri non formerebbero la corona di Colei che ha il Sole per veste?'”.
Il numero 12, richiamato dalle stelle, reca con se anche altri simbolismi, come spiega lo stesso don Giosuè: “Le stelle possono indicare i dodici patriarchi, le dodici tribù di Israele, i dodici apostoli: Maria è la Regina dei patriarchi, la Regina degli apostoli. Ma esse indicano anche i Santi. Corona di gloria di questa Madre sono i suoi figli e in particolare quelli che si sono lasciati proteggere e guidare da Lei”.
Il parroco prosegue: “Possiamo affermare che il popolo torrese vede nei privilegi dell’Immacolata ‘una sintesi della santità di Maria e della storia salvifica’. Nella mente e nel cuore di ogni torrese, l’Immacolata rimane un mistero da contemplare: Ella è il capolavoro di Dio nello splendore della sua intatta bellezza”.
“Conviene ricordare che per sciogliere il voto dei nostri padri, trattandosi di un rapporto spirituale con la Madre del Signore, è necessario accostarsi ai sacramenti della confessione e dell’Eucarestia, pregare il rosario ed esprimere la solidarietà cristiana, con chi è nel bisogno. Come abbiamo più volte affermato, torna quanto mai attuale che “la Madonna, più che portarla sulle spalle, occorre portarla nel cuore tutti i giorni, sulle strade della vita”.