Anche a Parigi l’8 dicembre sarà festa grande: Notre-Dame riaprirà all’Immacolata, dopo 5 anni
Ott 11, 2024 - Giuseppe Mennella
Parigi e Torre del Greco unite nella festa: l'8 dicembre riapre Notre-Dame
Il giorno dell’Immacolata è quello scelto per la riapertura della cattedrale di Notre-Dame: il simbolo di Parigi e della Francia tornerà ad accogliere fedeli e visitatori a 5 anni dallo spaventoso incendio che la danneggiò gravemente.
Riapre Notre-Dame: all’Immacolata festa grande anche a Parigi
C’è un filo rosso lungo 1.303 chilometri tra piazza Santa Croce a Torre del Greco e l‘Île de la Cité a Parigi: è una connessione fatta di simboli, fede e – quest’anno – anche di festa. L’8 dicembre 2024 è la data scelta dal governo francese di Macron per la riapertura al pubblico della cattedrale di Notre-Dame: una giornata che resterà nella storia come il momento nel quale, dopo il disastroso incendio del 15 aprile 2019, uno dei simboli di Parigi e dell’intera Francia riaprirà le porte al pubblico.
Cinque anni, come promesso all’epoca dallo stesso Macron, per ricostruire guglie e tetto carbonizzate seguendo tecniche di costruzione medievali combinate con procedure moderne, per rispettare al massimo l’aspetto che la chiesa aveva prima del rogo.
Secondo l’agenzia di stampa francese LaPresse, è già previsto un sistema per contingentare gli ingressi: massimo 2.500 le persone che potranno visitare contemporaneamente la chiesa, prenotabili online solo a pochi giorni di distanza. Un numero basso se si considera che Notre-Dame vedeva un passaggio di 10 milioni di visitatori all’anno prima del rogo, che ora saranno prevedibilmente di più.
“Post Fata Resurgo”: anche a Parigi la Madonna e la fatica umana vincono le fiamme
Era il 2019 quando il mondo rimase con il fiato sospeso davanti alle immagini delle fiamme che inghiottivano Notre-Dame, che in italiano si può tradurre “Nostra Signora”. Un luogo turistico ma ben prima un centro di fede per la cristianità. Il fuoco che inghiottiva la bellissima cattedrale sconvolsero il mondo, facendo temere che quel luogo potesse essere perduto per sempre, unendo i cristiani di tutto il mondo in un’unica preghiera nella speranza di una rinascita.
Quello stesso 2019, 8 mesi dopo, il carro trionfale portava l’Immacolata per le vie di Torre del Greco, come da tradizione che durava ininterrotta da 158 anni. Nessuno avrebbe immaginato che anche per l’Immacolata sarebbe cominciato un triste periodo di fermo: fu il Covid19 a limitare, ma senza mai indebolire, il calore che i torresi avevano da sempre tributato alla “loro” Madre Celeste.
Ci sono voluti due anni di preghiere “a distanza” per rivedere la statua dell’Immacolata varcare nuovamente il portale della Basilica di Santa Croce: ne sono stati necessari altri tre per veder rinascere Notre-Dame. Così, mentre a Torre del Greco si porterà in trionfo colei che fermò la lava del Vesuvio ai confini della città, a 1.303 chilometri di distanza si “spegneranno” definitivamente gli ultimi focolai morali, impressi nella memoria collettiva, di quelle fiamme infernali che divoravano la casa della Madonna.
Due città lontane e molto diverse. Una che nasce dal mare, l’altra da un fiume. Due destini che si intrecciano in un’unica fortissima fede morale e fatica fisica in una sola giornata speciale. Ed un solo motto per entrambe: “Post Fata Resurgo”.