La costa vesuviana piace ai tour operator: “Ma no al turismo di massa, nostro target è medio alto”
Ott 15, 2024 - Giuseppe Mennella
La costa del Vesuvio nel tratto antistante Torre del Greco - foto Salvatore Varo
I tour operator scoprono la costa vesuviana: è positivo il riscontro dei 6 buyers internazionali che nel weekend scorso hanno visitato alcuni tesori del territorio tra Torre del Greco e San Giorgio a Cremano.
I tour operator mettono “like” alla costa del Vesuvio
Un viaggio alla scoperta della fascia costiera ai piedi del Vesuvio, per offrire alternative turistiche ai tanti visitatori che affollano Napoli e le arcinote mete internazionali del golfo: per scoprire che tra il capoluogo e Pompei c’è tanto di cui incantarsi.
Questo è stato l’obiettivo dell’educational tour di 6 tour operator provenienti da USA, Canada e Cina che tra il 12 ed il 13 ottobre hanno fatto base a Torre del Greco per poi spostarsi tra il Vesuvio, il mare, le chiese e le bellezze artistiche della città, prolungando il loro viaggio lungo la Strada Regia delle Due Sicilie fino a Villa Bruno nel comune di San Giorgio a Cremano.
L’iniziativa di due associazioni torresi
Il programma, promosso dal consorzio Costa del Vesuvio e condiviso da Federalberghi Costa del Vesuvio, nasce dall’iniziativa delle associazioni Sviluppo Area Porto e della fondiaria Oasi Vesuvio, organizzatori dello stand alla recente Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli. Centrale anche il ruolo della Direzione Regionale del Turismo e dell’Agenzia Campania Turismo.
Un’iniziativa che inserisce, di fatto, il territorio tra le nuove destinazioni turistiche del 2025: obiettivo che si perseguirà anche grazie ai trasferimenti marittimi giornalieri da Torre del Greco verso l’isola di Capri e la Costiera Amalfitana (e dalla primavera prossima potrebbe aggiungersi anche l’isola di Ischia), la presenza di numerosi alberghi e la posizione strategica al centro del golfo di Napoli.
Ecco cosa è piaciuto di più
I momenti il cui livello di attenzione, da parte dei buyer, è stato più alto sono stati: l’esperienza della messa a dimora degli alberi fatta con le loro mani sul Vesuvio, nei terreni dell’Associazione Fondiaria “Oasi Vesuvio”; la “lezione di incisione” da parte di un maestro presso un azienda di Torre del Greco; la visita al complesso archeoindustriale e museale di Pietrarsa.
Il feedback degli operatori è stato chiaro e importante: “È stata la scoperta di un territorio mai visto e mai promosso nell’ambito del turismo internazionale con grandi opportunità e possibilità grazie al patrimonio storico, culturale, artigianale e non per ultimo per il panorama unico al centro del golfo di Napoli”.
I presidenti delle due associazioni promotrici, Carlo Esposito e Gerardo Borriello, hanno già in mente come fare tesoro di questi riscontri: “Proporremo ai Sindaci della Costa del Vesuvio un nuovo patto: quello sullo sviluppo e l’accoglienza di un turismo non di massa ma di target medio alto”. Una visione che potrebbe distinguere i territori vesuviani, e Torre del Greco in particolare, rispetto alle altre mete campane ormai già affollate da milioni di visitatori ogni anno.