Svelate le cause del decesso dei due squali volpe ritrovati privi di vita qualche giorno fa su una spiaggia di Torre del Greco, in località “porto scalo”: stando a quanto emerso dall’autopsia, sarebbero rimasti vittime di uno strumento da pesca.
Ci sarebbe, dunque, la mano dell’uomo dietro la morte dei due esemplari, avvenuta a seguito del contatto con un attrezzo da pesca. A rivelarlo è stata l’autopsia condotta questa mattina presso l’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno di Portici, dal dipartimento di sanità animale-unità operativa di Ittiopatologia.
Gli accertamenti effettuati, come riporta l’Ansa, hanno evidenziato che “i soggetti sono stati ritrovati con la coda legata a una cima e vincolati a un corpo galleggiante, vittime della stessa causa di morte. L’esame autoptico ha evidenziato una lesione compenetrante associata a un processo emorragico nell’area del cavo orale, compatibile con l’infissione di un amo da pesca“.
L’autopsia ha consentito di accertare anche lo stato gravidico dello squalo femmina che era in attesa di ben quattro cuccioli. Secondo gli esperti è probabile che gli animali siano rimasti vittime del palangaro, un tipico attrezzo di pesca professionale costituito da una lunga lenza con inseriti al suo interno spezzoni di lenza più sottili.
“Un attrezzo che, seppur consentito, risulta purtroppo non selettivo” – evidenziano dall’Istituto Zooprofilattico. Purtroppo non di rado accade che per incidenti causati da collisioni o pesca accidentale vengano a mancare esemplari marini, spesso poi ritrovati spiaggiati e privi di vita.
Lo squalo volpe è una specie di squalo dalla morfologia unica, caratterizzata da una lunga coda a forma di frusta che utilizza per cacciare le prede. Di solito, preferisce le acque aperte e profonde, e avvistamenti così vicini alla costa risultano eccezionali. Con la sua velocità e agilità, lo squalo volpe rappresenta un predatore sofisticato e, allo stesso tempo, non costituisce una minaccia diretta per l’uomo. Questo squalo si nutre prevalentemente di pesci più piccoli e calamari, che caccia grazie alla forza della sua coda.