Una manifestazione dei marittimi a Roma, nei pressi del Ministero del Lavoro, per rivendicare i diritti della categoria sempre più sotto attacco.
Un sit-in nella capitale, nei pressi del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali: è quanto annunciato dal sindacato Orsa Marittimi per il giorno 19 novembre 2024. L’organizzazione sindacale ha scelto di alzare i toni della protesta per portare all’attenzione del governo centrale le problematiche che investono il settore marittimo.
Un settore nel quale – segnala l’Orsa – non ci sono regole contrattuali che rispettino l’ordinamento giuridico in materia di assunzioni. “I lavoratori sono tutti precari, dal Comandante al Mozzo, e i contratti di assunzione nel cabotaggio nazionale prevedono che ogni 2 mesi i lavoratori vengono licenziati mentre nel comparto estero ogni 4 mesi: pertanto nel settore non c’è un’occupazione stabile”, si legge nell’annuncio della manifestazione.
Sul tavolo due temi che pesano più di altri: il primo è il riconoscimento dell’impiego in mare come lavoro usurante. “Gli addetti ai lavori sono sottoposti a orari di lavoro che superano le norme stabilite per legge, lavorano in ambienti ristretti e in condizioni meteo avverse, nei garage respirano aria malsana, nelle sale macchina lavorano ad alte temperature, eppure non vengono riconosciuti come lavori usuranti”.
“Sarebbe opportuno che lo Stato dettasse regole ferree per un controllo maggiore circa la sicurezza sul lavoro, in quanto succedono spesso incendi o sinistri in mare, scarsa manutenzione nelle sale macchine di bordo e nei garage in fase di caricazione”, spiega ancora l’Orsa.
Altro argomento scottante è quello dell’assistenza alla salute del personale marittimo: “Vi sono precarie condizioni di assistenza sanitaria con la riduzione dell’indennità di malattia, che sta pregiudicando i controlli in caso di malattia grave (cancro, infortuni sul lavoro, ricoveri ospedalieri, esami diagnostici ecc.)”.
“L’Inps, in caso di malattia grave, eroga 30 euro al giorno per un totale di 700 euro al mese con il ricalcolo entro i 90 giorni, il che riduce alla fame un malato con problemi gravi. I lavoratori rinunciano ai controlli diagnostici subendo effetti gravi sulla salute”.
Problematiche costantemente lamentate in altre sedi che adesso saranno portate in piazza per tenere accesi i riflettori sulla questione: “Adesso anziché parlare bisogna agire subito – spiega Gennaro Bottiglieri, segretario nazionale Orsa Marittimi – È un contratto di povertà: “loro” si arricchiscono e i marittimi diventano sempre più poveri“.