TURRIS Ottantamila rondini, la web reputation e le interlinee messe a caso dal salvatore
Dic 04, 2024 - Stefano Esposito
Corsivi, grassetti ed interlinee messe a casaccio. Per non parlare del modo in cui è giustificato il testo. Si poteva certamente impostare meglio la pagina del sito ufficiale della Turris che rimanda alla storia del club. Non fosse altro che ne avrebbe potuto risentire la ‘web reputation’, come qualcuno ha insegnato alla piazza solo pochi mesi fa. Per fortuna non sia accaduto.
A leggerla però, viene voglia di sognare. Di entrare in quel tessuto, in quelle stanze segrete, per scoprire la formula magica che ha portato il ‘soggetto salvatore’, così viene indicato, a risollevare le sorti di un club che altrimenti sarebbe sparito nel nulla. “Grazie all’intervento di Ettore Capriola viene cosi scongiurata la scomparsa della squadra“, si legge.
TURRIS: Ottantamila rondini, la web reputation e le interlinee messe a caso dal salvatore
Una narrazione incalzante di quei giorni caldissimi, in cui tra mille peripezie si è riuscito a compiere il miracolo. “La città esulta ed i Dirigenti ed i Tecnici vengono accolti da un bagno di folla per le vie cittadine. Il vento è cambiato”.
Il problema è che la storia si interrompe lì, sul più bello. Lo spettro del fallimento, la trattativa ricca di colpi di scena, la tifoseria in visibilio. E poi, cantava Giorgia?
E poi, figlio mio, Torre del Greco si è svegliata in una pozza di sudore. E quello che sembrava un sogno, in pochi giorni è diventato un incubo. Le parole sono diventate spade, le promesse svanite nel nulla. Tutto in quattro mosse.
La prima è stata l’attacco. Tutti colpevoli, tutti bannati, tutti querelati. Tutti. “Neanche un bagno ci siamo fatti”. Adesso è più chiaro il perché.
Il secondo passaggio è stato quello della negazione: negare sempre, figlio mio, negare sempre. Fidejussioni, pagamenti vari, acquisti, cessioni, movimenti, accordi, contributi, dimissioni, licenziamenti, punti di penalizzazione. Nega figlio, nega e querela come se non ci fosse un domani.
Terzo passaggio: la procrastinazione. Ruba tempo agli stolti, figlio mio, racconta di essere in trattativa, di essere entrati nella settimana decisiva, di essere alle firme. Lancia nella mischia qualche data, ringrazia un po’ di collaboratori a caso e vedrai che ti crederanno.
Quarto passaggio: la fuga. Quando non ci sarà più nulla da fare, quando sarà arrivato il giorno dei giorni e non potrai più nasconderti dietro un dito, quando vedrai le macerie delle tue menzogne prendere fuoco, scappa figlio mio. Scappa e non voltarti indietro. Vedrai che dopo poco arriverà qualcuno ad arginare l’incendio, e di te nessuno si ricorderà più. Avranno tagli da leccarsi e ferite sanguinanti da ricucire. Tranne uno. O forse due, magari tre. Potranno definirti il peggior dirigente della storia della Turris, ma tu non starli a sentire. Una rondine non fa primavera.
Ottantamila. Le rondini sono ottantamila. E dicono tutte la stessa cosa. La primavera arriverà.