Hanno mollato tutti. Società, tifosi, ambiente, calciatori. La sensazione è questa. Netta, palpabile. A Torre del Greco non ci crede più nessuno. La Turris in questo momento è un ectoplasma che orbita nell’universo calcio senza materia.
Perché dunque continuare così? La sconfitta di Monopoli ha lasciato in seno uno sconforto che va ben oltre la mera delusione sportiva.
Non esiste più nulla: progetto tecnico, ambizioni, prospettive future. La classifica piange lacrime amare, settimana dopo settimana si complica sempre più.
Intanto quel che resta della società, ridotta all’osso dalle numerose dimissioni, si è chiusa in un silenzio assordante che fa più rumore delle campane che suonano la domenica.
La squadra dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, scendere in campo nuovamente tra due settimane, al Liguori contro il Potenza.
Una partita che in condizioni normali avrebbe dovuto rappresentare semplicemente il primo passo da muovere nel 2025 con il classico carico di positività e aspettative, consuetudine quando inizia un nuovo anno.
E invece sembra un miraggio. Nell’attesa di un’ennesima penalizzazione, con l’incertezza che quei pagamenti il 16 dicembre davvero siano andati a buon fine. Povera Turris.