ESCLUSIVA/ Michele Plastino: “L’esclusione della Turris è un attentato all’anima”


La redazione di Vesuviolive.it ha contattato in esclusiva Michele Plastino, maestro di giornalismo italiano.

Michele Plastino a Vesuviolive.it sul caso Turris

Ai nostri microfoni, il direttore di Radio Sportiva ha esternato tutto il suo rammarico per l’esclusione della Turris dal campionato di Serie C, squadra a cui è particolarmente legato anche per questioni familiari.

“Vedere la Turris estromessa dalla Lega Pro è stato per me un vero e proprio attentato all’anima. È una delle mie squadre del cuore avendoci giocato anche mio cognato, Massimo Gallaccio. A prescindere dal modo in cui si sia arrivati a tutto questo, Torre del Greco senza calcio è una cosa che non si può vedere”.

Sul momento che sta vivendo la Lega Pro

“La pandemia iniziata nel 2020 ha trascinato in una crisi economica profonda il sistema calcio italiano, in particolare quello delle cosiddette ‘categorie minori’. Da allora si è creato un immobilismo che ha chiaramente danneggiato i club di Serie C, soprattutto quelli del sud”.

“Ogni volta che vedo un imprenditore acquisire un club, facendo annunci in pompa magna, senza poi riuscire a mantenere le promesse, mi chiedo sempre: perché? Qual è la motivazione che spinge una persona ad assumere delle responsabilità che non può rispettare?“.

“Il calcio italiano sta vivendo dal punto di vista giovanile una crisi profonda: trovare un ragazzo di valore in grado di emergere e raggiungere grandi palcoscenici è sempre più raro. Questo sta certamente contribuendo a far accrescere il divario tra la Serie C e le prime due divisioni nazionali”.

Sui diritti televisivi

“La ripartizione dei diritti televisivi in Italia favorisce esclusivamente le squadre più blasonate: bisognerebbe sviluppare un sistema trasversale per far si che tutte le società professionistiche possano beneficiarne”.

Sulle seconde squadre

“Per quanto riguarda le cosiddette ‘seconde squadre’ dei club di A che partecipano alla C, credo che questo non aiuti il movimento generale, ma vada di fatto a favorire esclusivamente quei club. È come se la Lega Pro o la Serie D fossero diventate le loro palestre”.

Sul ruolo delle amministrazioni

“Le amministrazioni, per quanto possono, devono sostenere i club di città storiche come Torre del Greco. Ma non mi illudo, perché ci sarà sempre qualcuno che criticherà dall’altro lato. Fondamentali palazzetto e stadio nuovo, sì, ma adesso non c’è la Turris! Bisogna preservare il campanile con responsabilità nei confronti di tutti i tifosi corallini che si alimentano di passione viscerale per la propria squadra del cuore, dei quali ho un meraviglioso ricordo”.

“Vi lascio con un aneddoto. Tanti anni fa allenavo una squadra di amatori: venimmo a giocare a Torre del Greco e ricordo ancora oggi il calore e la passione dei tifosi che ci accolsero. Per noi fu di buon auspicio, perché vincemmo il campionato. Mi auguro di esserlo anche io per voi. E forza Turris!”.


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