LA SCOPERTA/ Sotto le Cento Fontane torna a sgorgare acqua di sorgente: forse è il fiume Dragone

Alle Cento Fontane spunta acqua sorgiva dal sottosuolo: è il fiume Dragone?


Il fiume Dragone, storico corso d’acqua di Torre del Greco di cui si è perso il ricordo da secoli, potrebbe tornare alla luce: la scoperta durante i lavori per riparare una perdita.

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Il fiume Dragone, tra ricordi e leggenda

Scorre nel silenzio della memoria, sepolto sotto strade e palazzi, eppure ancora vivo nei racconti degli anziani e nelle carte ingiallite dei catasti borbonici: è il fiume Dragone, il corso d’acqua dimenticato di Torre del Greco. Un nome evocativo, che sa di leggende e di natura indomita, ma che in realtà ha bagnato per secoli la vita quotidiana di un’intera comunità, portando acqua e fertilità.

Oggi del Dragone non resta che un’eco nei toponimi locali e qualche cenno sparso nei documenti storici, ma dalla scorsa settimana qualcosa è cambiato.

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Mentre i tecnici del comune la mattina di giovedì 10 aprile cercavano tracce di una presunta perdita d’acqua che rendeva stagnante e piena di erbacce la base delle Cento Fontane, forse un “miracolo” accadeva sotto gli occhi delle nostre videocamere presenti sul posto: l’acqua non fuoriusciva da alcun tubo ma dal sottosuolo, più si scavava e più sgorgava abbondante.

È stato necessario creare una traccia, un canale artificiale per convogliare quello zampillo verso un pozzetto posto sul lato mare del piazzale che ospita il monumento: ma già dal pomeriggio di venerdì 11 aprile, nonostante l’area fosse transennata, diversi curiosi hanno cominciato a guardare con curiosità quel corso d’acqua: “È il fiume Dragone”, ha gridato più di una persona.

Tanto è bastato per far riaffiorare alla mente i ricordi di chi da giovane si bagnava nelle acque del porto dove i rigagnoli dolci e freddi si mischiavano all’acqua salata, quando l’acqua si beveva e si improvvisavano vasche di acqua sorgiva per vendere i capitoni nel periodo di Natale: come un segno del destino, hanno poi cominciato a girare sui social le immagini di piccole anguille, pesci d’acqua dolce, che sguazzavano nel ruscelletto dove l’acqua era, nel frattempo, divenuta limpida.

Gori conferma: nessuna perdita e nell’acqua non c’è cloro

Ancora più chiara la situazione sabato 12 quando il sindaco Luigi Mennella insieme al vicesindaco Michele Polese, ai suoi collaboratori e al comandante della polizia municipale, ha effettuato un sopralluogo sull’area, ottenendo conferma telefonica da Gori, la società che gestisce la distribuzione di acqua potabile, che non i sistemi non segnalavano alcuna perdita d’acqua dalla rete idrica.

La stessa Gori che, proprio stamattina, lunedì 14 aprile, ha effettuato analisi aggiuntive certificando che in quell’acqua non vi è presenza di cloro: pertanto si tratterebbe di acqua sorgiva, che non viene dalle condotte idriche.

Presente anche un geologo che ha effettuato le opportune verifiche riservandosi ancora qualche giorno per tutte le valutazioni: sarà la sua analisi, probabilmente, quella definitiva per scrivere la verità su questa scoperta che lascia sbigottita non soltanto la zona mare ma l’intera città del corallo.

Se fosse il Dragone: l’ipotesi che rilancerebbe le Cento Fontane

C’è chi immagina una riscoperta utile anche in chiave ambientale e urbanistica, oltre che turistica, in un territorio dove l’acqua – tra falde, sorgenti e rigagnoli sotterranei – gioca ancora un ruolo centrale ma troppo spesso ignorato. E se il Dragone tornasse alla luce?

Lo stesso primo cittadino avrebbe, in tal caso, mostrato la piena intenzione di valorizzare il secolare corso d’acqua e – di conseguenza – l’intero complesso monumentale con l’installazione di una pavimentazione trasparente che lasci intravedere lo scorrere dell’acqua attorno alle Cento Fontane. Un senso più profondo a quel Sitientes venite ad aquas, il motto gregoriano che campeggia sul frontone del monumento. Forse è presto per parlarne, forse no.

Sarebbe un’occasione unica per riscrivere una pagina del passato torrese, restituendo identità a un elemento naturale che ha accompagnato la città fin dalla sua nascita. Per ora, ufficialmente, del Dragone non vi è conferma se non la speranza che quel corso d’acqua limpida, dolce e senza tracce di cloro che abbraccia le Cento Fontane potrebbe essere una delle sue vene.

Forse aspettava solo il momento giusto per riemergere, con la forza di chi ha attraversato i secoli e non si è mai arreso.


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