L’8 dicembre è per tutti gli Italiani la festa dell’Immacolata Concezione, ma per il popolo di Torre del Greco è molto di più.
Il vero culto dell’Immacolata risale addirittura al ‘500. Infatti, la cappella principale della navata di destra della Basilica di Santa Croce di Torre del Greco era, infatti, già dedicata alla Vergine.
La sua immagine illuminava l’Altare della Cappella, che ospitava, inoltre, delle nicchie con otto statue di legno, dove erano riposte le reliquie dei Santi patroni della città corallina, ogni anno, portate in processione per la città, il 3 Maggio, in occasione della Festa dei Corpi Santi.
Fu il Beato Vincenzo Romano, in seguito alla ricostruzione della Chiesa di Santa Croce, distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 1794, a decidere di lasciare la Vergine nella collocazione originaria.
Nel 1861, dall’8 al 31 dicembre, Torre del Greco fu colpita da un’eruzione distruttiva di tipo effusivo-esplosivo e da un terremoto, che la devastarono. Gli storici raccontano, che i Torresi fecero voto alla Madonna Immacolata, affinché facesse cessare le calamità, promettendole di portare la sua statua in processione su un carro trionfale.
Testimoni dell’epoca raccontarono che la lava miracolosamente si fermò, sfidando ogni tipo di teoria scientifica. E fu così, che dall’anno seguente, ogni 8 dicembre, i nostri concittadini, in occasione della festa dell’Immacolata Concezione e in ricordo del miracolo, s’impegnarono nella costruzione di un grande carro trionfale, portato in processione per le vie del centro storico da oltre un centinaio di portatori.