La Basilica di Santa Croce è il principale luogo di culto di Torre del Greco. Oltre ad essere la principale parrocchia, custodisce la preziosa effige dell’Immacolata, venerata da tutti i cristiani torresi. La chiesa, però, custodisce da secoli una reliquia ben più preziosa ed unica, di cui quasi nessuno conosce l’esistenza: un pezzo del legno della croce sulla quale fu crocifisso Cristo, almeno a quanto riportano gli storici torresi.
Abbiamo già detto che la Basilica fu eretta nel XVI secolo e dedicata all’“Invenzione della Santa Croce” di sant’Elena. La leggenda vuole che Elena Flavia Giulia Augusta, madre dell’imperatore romano Costantino, durante un pellegrinaggio, rinvenne, a Gerusalemme la vera Croce di Gesù. Per quanto la figura di sant’Elena sia storicamente inoppugnabile, gli storici non capiscono ancora se il ritrovamento della donna sia una leggenda o un accadimento reale. Sta di fatto che per tutta Europa iniziarono a circolare reliquie contenenti schegge del Sacro Legno.
La reliquia di cui stiamo parlando fu donata alla comunità di Torre del Greco nel 1687 da Carlo Maria Carafa, principe di Butera e della Roccella, che nacque e visse gran parte della sua vita a Napoli. Carafa ottenne il prezioso tesoro una volta trasferitosi in Sicilia, luogo dove passò il resto della sua vita, dal cardinale Francesco Maldachino, con facoltà di destinarla dove meglio credeva.
Fu così che, con una lettera di accompagnamento datata 13 Giugno 1687, inviò la reliquia ai torresi “per le molte dimostrazioni di affetto – riporta Francesco Balzano ne ‘L’antica Ercolano’ – per l’amore e la fedeltà verso la sua Casa e per il mantenimento nel tempo del nostro ricordo in detta terra”.
L’urna a forma di cuore, contenente la scheggia, fu custodita in una piccolissima cappella irregolare fra l’altare e la capella del Crocefisso della Basilica di Santa Croce, creata da Enrico Taverna ispirandosi a motivi bizantini. Eppure questo spazio, che dovrebbe essere il cuore della chiesa, è da sempre usata come un deposito e nascosta agli occhi dei fedeli, come raccontava anche il parroco Francesco di Donna, nel 1927.
Insomma, quello della reliquia di Torre del Greco e del luogo che la custodisce è un mistero che si perde nei secoli, talmente nascosto che quasi tutti i torresi ignorano il tesoro racchiuso nella loro Basilica.