Da qualche tempo, ormai, Vincenzo Salemme si diverte a scrivere ogni tanto una sua riflessione personale su Repubblica online, sottoponendo le sue riflessioni sia ai propri fan che ai semplici lettori. Interessante è la lettura del pezzo da titolo Quando le cose si fanno con amore, nel quale trae un insegnamento di vita da un semplice caffè al bar.
Salemme si trovava a Pozzuoli, in giro per scegliere una location per il suo nuovo film, quando entra un piccolo bar di un vicoletto che dà sul porto della città. Alla richiesta di un caffè, l’uomo dietro al bancone si mette all’opera ripetendo un rituale che compie chissà quante volte al giorno, gesti misurati e mai banali, mai sottovalutati, per produrre quel poco liquido così caro ai napoletani. Ne è uscito un caffè perfetto, tanto che l’attore e regista fa i complimenti al barista, il quale risponde: “Perché è fatto con amore!”.
Una risposta che ha illuminato Vincenzo Salemme, in quanto proveniente da una persona semplice, anche un po’ rude, ma che nascondeva una gentilezza d’animo grande, insospettata, che viene fuori con due semplici ed essenziali gocce di caffè. Una tazza di caffè, niente di più, eppure per servirla in maniera perfetta ci vuole arte, ci vuole talento, poiché è facile, il passo è minimo, affinché nu cafè diventi na ciofeca, na zoza, come direbbe Eduardo De Filippo.
Un talento che serve davvero, però, se è mosso dall’amore: se il barista non usasse quello speciale ingrediente, il suo caffè non sarebbe così buono. E questo è l’insegnamento che ha ricavato Vincenzo Salemme, non importa il mestiere svolto, si può essere un artista o un operaio, un signore o una persona umile, l’importante è farsi guidare dal talento, e dall’amore.