“Sei di….se”. Questo il nome dei gruppi che da qualche settimana sono stati aperti sul noto social network Facebook. Tra i puntini sospensivi bisogna solo metterci il nome della città e vedrete che con successo potrete entrare a far parte della comunità del vostro territorio d’origine o dove continuate ad abitare. Partiti qualche settimana fa un po’ in sordina, negli ultimi giorni i gruppi stanno facendo registrare un numero sempre più elevato di iscrizioni e un flusso continuo di interventi.
Lo scopo dei gruppi è quello di condividere personaggi, storie, stili di vita, immagini di luoghi che appartengono ad ogni singola comunità. All’interno troverete davvero di tutto ma bisognerà aver vissuto effettivamente in quella città per capirci qualcosa. Personaggi normalissimi che per cittadini di una determinata città diventato eroi oppure oggetto di ilarità. Storie di signore pettegole che sanno tutto di tutti, del barbiere che diceva di avere tante donne e invece era gay, foto di piatti tipici mangiati la domenica a pranzo o immagini da cartolina della città con tanti “mi piace” per nostalgici e sentimentali.
Vi siete domandati perchè questi gruppi stanno funzionando così bene? Negli Stati Uniti qualche anno fa nacque l’idea ma non ebbe molto successo. Ad oggi quei gruppi vengono utilizzati per segnalare problematiche di quel territorio con post che riportano notizie. In Italia, invece, il successo è strepitoso. Possiamo sicuramente affermare con certezza che il forte campanilismo presente nel nostro Paese stia alla base di un clamorosa vittoria di queste comunità virtuali. Alla base di questa ipotesi c’è un dato che sembra confermarlo: più si tratta di gruppi di città piccole e più questi sono frequentati. I gruppi delle grandi città stentano a decollare. Per esempio il gruppo “Sei di Napoli se” conta circa 4.700 iscritti. Il gruppo “Sei di Ercolano se” ne conta invece quasi 6000.
Lo scopo dei gruppi? Al momento è semplicemente un luogo di aggregazione atto a condividere conoscenze comuni dove è molto forte il senso di apprtenenza. Vogliamo lanciare, però, un’idea: perchè non sfruttare questi gruppi per rafforzare i rapporti o conoscere nuove persone anche al di fuori del mondo web? C’è anche un precedente: in una città brianzola che conta 15000 abitanti, 2000 membri del gruppo si sono ritrovati per conoscersi dal vivo.