Non bastavano a Libero le polemiche per le prime pagine di matrice razzista che hanno portato vari sponsor a non voler più avere a che fare con il quotidiano diretto da Pietro Senaldi e Vittorio Feltri. Il giornale torna a far parlare di sé con una prima pagina a dir poco scandalosa, in cui fa riferimento a Greta Thunberg, l’attivista svedese divenuta ormai popolare in tutto il mondo.
Oltre a definirla “rompiballe”, Libero attribuisce un falso virgolettato al Vaticano, “Vieni avanti Gretina” parafrasando il titolo film degli anni Ottanta con Lino Banfi, “Vieni avanti cretino”. Può sembrare una triste battuta, se non fosse che in tal modo Libero non fa altro che prendere in giro ragazzina, la quale come è noto è affetta dalla sindrome di Asperger.
È l’ennesima figuraccia di un quotidiano che negli anni aveva sì abituato a toni ignobili, in alcuni casi, ma mai si era macchiato di un gesto del genere, ossia schernire una persona a causa di un suo disturbo. La piccola Greta è stata derisa da chi dovrebbe informare, da chi dovrebbe sentire il peso di una responsabilità immensa, quella di formare e dirigere l’opinione pubblica.
L’auspicio è che questa ennesima pagina nera del (non) giornalismo italiano non venga archiviata e basta, ma susciti un reale movimento di indignazione. A cominciare dall’Ordine dei Giornalisti.