Ieri mattina Silvio Berlusconi è giunto a Napoli per testimoniare nel processo Lavitola e, arrivato al Palazzo di giustizia, ha ricevuto le acclamazioni di alcune persone che lo aspettavano per dimostrargli affetto e stragli vicino: ha evaso 300 milioni di Euro ed è stato condannato ad alcune ore di servizi sociali agli anziani – povera vittima della magistratura! Scene come quella di stamattina, in ogni caso, si vedono in ogni città dove si trova di passaggio il buon Silvio, pregiudicato, indagato per corruzione e sfruttamento della prostituzione minorile, che è sfuggito a diverse condanne grazie alle leggi che si faceva da solo per non andare in galera.
In questa sede vorrei però fare una brevissima riflessione sui Napoletani che applaudono e votano Berlusconi, la persona che ha fatto un’alleanza con Lega Nord portandola al governo, consegnandole le regioni settentrionali, la Lega Nord che canta “lavali col fuoco”, che li chiama colerosi, sporchi, monnezzari, Africani (essere definiti Africani, per i leghisti, è inspiegabilmente un insulto), camorristi, ladri, disonesti, palle al piede e così via.
Berlusconi inoltre è amico molto stretto di Marcello Dell’Utri, colui col quale ha fondato “Forza Italia”, e che recentemente è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa (era l’intermediario tra la mafia e Berlusconi), che ha sulle spalle reati finanziari oltre a vari procedimenti risoltisi a tarallucci e vino, proprio come il suo caro Silvio.
Insomma, questa è la persona che i nostri cari concittadini acclamano, idolatrano, votano: fin quando ci saranno persone di questo tipo, fin quando non si riuscirà ad isolarle, il riscatto completo di Napoli non potrà avvenire.