Il saturimetro sta diventando uno strumento indispensabile in questi mesi di lotta al covid. Una sorta di “pinza” che ci permette di misurare da casa la quantità di ossigeno presente nel nostro sangue.
Protocollo covid per malati in casa: le regole da seguire
Negli ultimi mesi è iniziata una vera e propria caccia a questo apparecchio economico e di facile utilizzo, fortemente raccomandato dai medici per una gestione domiciliare attenta e costante dei pazienti positivi al coronavirus. Rilevare l’insufficienza respiratoria in fase iniziale è, infatti, importante per capire se un paziente Covid ha problemi ai polmoni.
Il saturimetro serve proprio per valutare il livello di funzionalità respiratoria e, grazie anche alla sua semplicità di utilizzo, potrebbe rivelarsi un’arma molto utile nella lotta alla pandemia di coronavirus, in quanto consente di monitorare a distanza i pazienti fragili o anziani colpiti da Covid-19.
Basta infilarlo al dito indice o medio (a riposo e sulle mani non fredde), applicando una specie di “pinzetta” all’ultima falange, e premere il pulsante di avvio, per dare inizio alla rilevazione. L’indice di saturazione dell’ossigeno è nella norma se il valore segnalato nel display del saturimetro da dito è superiore al 95%. Qualora il valore dovesse scendere sotto il 92%, è opportuno avvertire il medico.
Il ministero della Salute ha fissato come soglia di sicurezza, per un paziente Covid-19 domiciliato, il 92% di saturazione dell’ossigeno. Per l’utilizzo domiciliare di questo strumento, il ministero della Salute ha spiegato che si deve tenere conto di alcune cose, a cominciare dal fatto che il margine medio di accuratezza dei saturimetri commerciali è stimabile nell’ordine di +4% (è questo uno dei motivi per cui la soglia critica è stata fissata al 92%).
Inoltre ha specificato alcuni minimi parametri da seguire come: la scelta di un dispositivo portatile; monitoraggio di ossigenazione e frequenza cardiaca; dispositivi con display integrati per una migliore lettura dei parametri.