Al giorno d’oggi, mettersi al servizio della propria comunità è uno dei gesti più nobili che si possa fare. Sono molte le associazioni che agiscono sul territorio campano per specifici scopi benefici, dall’aiutare le persone in difficoltà al ripulire la propria città. Una di queste è la cooperativa sociale Occhi Aperti, che opera sul territorio proponendo percorsi educativi efficaci e condivisi per i giovani napoletani.
Questa cooperativa nasce in un contesto difficile in cui vi è un alto tasso di dispersione scolastica, il quartiere Scampia, dove troviamo anche la sede. Si tratta di una struttura precedentemente abbandonata poiché destinata alle donne sieropositive e che ora, essendo in loro gestione, prende il nome di “CasArcobaleno“. A far parte della struttura non vi è solo la cooperativa Occhi Aperti, ma anche tante altre realtà.
L’obiettivo della cooperativa è quello di dare ai ragazzi del quartiere una seconda possibilità, creando occasioni di crescita e di emancipazione per i giovani. “Il progetto pilota è IO VALGO, destinato a ragazzi pluribocciati, che hanno abbandonato la scuola e che non hanno la licenza media. I ragazzi vengono da noi – ci spiega Francesca, che fa parte della cooperativa – a partire dal mese di novembre ed il loro percorso dura circa un anno, fino all’esame finale. La nostra è una scuola un po’ diversa, a cerchio, con laboratori emozionali e di manualità, ma anche con materie tradizionali. Ogni giornata inizia sempre con l’accoglienza, attività di riflessione e poi i laboratori”.
D’altronde, anche per questo mese di settembre ci sono delle iniziative in programma. Una si tiene questo weekend, dal 24 al 25 settembre, a Sant’Anastasia. Si tratta di un convegno sull’educazione, in cui si parlerà dell’importanza delle attività outdoor ed extracurricolari. Inoltre, ci sono anche altri progetti in atto, destinati ai ragazzi del liceo, di avviamento al lavoro e di accompagnamento pomeridiano per chi va a scuola.
“Altra iniziativa è quella del Simposio Internazionale d’Arte, in cui ogni anno vengono degli artisti che restano nella struttura per un’intera settimana facendo arte sociale a Scampia per tutto il quartiere. Alla fine c’è una mostra finale, in cui le opere vengono devolute per poter finanziare i progetti educativi che mettiamo in pratica.”
I volontari vengono da ogni parte, sia dall’estero che da altre zone d’Italia. Ad esempio, l’anno scorso vennero dei ragazzi dal college di New York, mentre ogni anno vengono dei ragazzi da Milano. “Nonostante i suoi dolori, è un lavoro molto gratificante, soprattutto quando tornano e dimostrano tanto affetto. È come una rivincita per noi, che lavoriamo molto anche dal punto di vista emotivo“, ci dice sempre Francesca.
“Alcuni ragazzi dopo hanno anche continuato con il liceo, mentre altri hanno iniziato a lavorare o si sono trasferiti in altre città. Quindi ci sono molti risultati che ci rendono soddisfatti”. É possibile contattare la cooperativa tramite le loro pagine social oppure il loro sito internet. Tramite quest’ultimo è possibile anche donare, dato che la cooperativa sopravvive soprattutto grazie a finanziamenti e donazioni.
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