“Il tuo sport. Insieme a te” – è questo lo slogan di Dazn che campeggia sulle pagine social della piattaforma streaming che ha acquistato i diritti della Serie A da quest’anno e fino al 2024. Peccato però che dall’alto hanno deciso di cambiare le carte in tavola e lo sport non sarà più insieme a noi.
E’ di ieri infatti la notizia – rilanciata da “Il Sole 24 Ore” – della possibile decisione di Dazn di voler limitare i dispositivi che possono accedere alla piattaforma nello stesso momento. Una decisione per combattere la pirateria, a quanto pare, ma pur sempre una decisione che andrebbe a gravare ancora di più sulle spese delle famiglie e ad uccidere la passione del tifoso.
Una famiglia composta da più persone, che non abitano più sotto lo stesso tetto, non potrà più usufruire dello stesso abbonamento ma ne serviranno due. O ancora se qualcuno sta vedendo una partita a casa e un altro componente in giro per lavoro volesse vederla anche lui, non potrà farlo. Dovrà sottoscrivere un altro abbonamento.
Una scelta scellerata vista la scarsa qualità della trasmissione e soprattutto visto il prezzo da pagare al mese (29,99 euro) se lo paragoniamo a tutte le altre piattaforme streaming dove è possibile dividere l’abbonamento. Una scelta che non aiuterà a combattere la pirateria ma la alimenterà solamente di più. La pirateria non è la soluzione – è pur sempre illegale e noi non vogliamo incentivare la questione – ma i tifosi sono stanchi di dover star dietro a tutte queste piattaforme per guardare una partita. Il cliente è diventato ormai l’ultima ruota del carro.
Da quest’anno infatti, se un appassionato di calcio – non solo della propria squadra del cuore – volesse vedere i principali eventi sportivi (Serie A, Europa Legue e Champions Legue) deve avere sul groppone 3 abbonamenti – Dazn, Sky e Amazon.
Tanto è il polverone che si alzato sulla questione, i social sono impazziti con l’#DaznOut, e a schierarsi con i consumatori ci ha pensato anche Lapo Elkan.
“Servizio non ottimo, cambio di termini servizio in corso di campionato. La pirateria si sconfigge con prodotti di qualità, accessibili e facili da utilizzare. Si può guadagnare extra con contenuti premium, non con i giochi delle 3 carte a spese dei consumatori“.