La Regione Campania punta alla prevenzione dei tumori: controlli gratis per i cittadini
Dic 23, 2024 - Redazione
Prevenzione tumori Regione Campania
Si intensificano le attività di prevenzione per le patologie tumorali sul territorio della Regione Campania grazie all’avvio della campagna “Mi voglio Bene” – a seguito dell’implementazione del D.C.A n.38 del 2016 – che offre un’assistenza diagnostica tempestiva, specializzata e gratuita attraverso controlli dedicati a donne e uomini residente e domiciliati nelle cinque province campane.
Prevenzione Tumori, in Campania controlli gratuiti
Le statistiche parlano chiaro: la prevenzione salva la vita. Un cancro diagnosticato precocemente, infatti, può essere curato con una probabilità di successo molto alta, aumentando le aspettative di vita dei pazienti che ne sono affetti. Per questo motivo il sistema regionale campano, dalla Direzione Generale Salute alle ASL del territorio, da anni ormai promuove la cultura della prevenzione, impegnandosi nell’ardua sfida contro i diversi tipi di tumore.
Di qui il lancio della campagna “Mi Voglio Bene” rivolta a tutti i cittadini campani intenzionati a sottoporsi a controlli gratuiti per la diagnosi precoce di particolari tipologie di malattie oncologiche. Tra queste alcune delle più diffuse e potenzialmente fatali: carcinoma alla mammella, al colon-retto e al collo dell’utero.
Lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge: alle donne dai 45 ai 69 anni nelle ASL NA 1 Centro, NA2 Nord, NA3 Sud, Caserta (dove è attivo anche il programma “Giovani donne” per promuovere la cultura della prevenzione in epoca prescreening); dai 50 ai 69 anni nelle ASL di Salerno, Benevento e Avellino.
Quello per il cancro dell’utero ha interessato, invece, le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni mentre i controlli per la diagnosi precoce del cancro del colon-retto si sono rivolti alla popolazione residente in Campania di età compresa tra i 50 e i 74 anni.
Al programma “Mi Voglio Bene”, la Regione Campania ha affiancato uno studio osservazionale longitudinale retrospettivo specifico, al fine di dotarsi di elementi conoscitivi funzionali alla comprensione delle caratteristiche dell’ambiente oggetto di osservazione e alla previsione di azioni volte al miglioramento del fenomeno in evidenza.
I dati raccolti sono stati poi oggetto di un’operazione di confronto resa possibile grazie alla collaborazione di un ente terzo, il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di Torino, che ha messo a disposizione le analisi effettuate in merito consentendo di tracciare un quadro della mortalità generale nei Comuni campani, con un focus specifico sull’area metropolitana di Napoli e di Caserta.
Lo studio ha messo in evidenza la correlazione esistente tra le condizioni socioeconomiche della popolazione osservata e l’insorgenza del cancro. Proprio su questo elemento, dunque, si incentra il lavoro della Regione Campania, indirizzato verso la parità delle condizioni occupazionali e il miglioramento sociale, cercando di ridurre al massimo le variabili socioeconomiche che, stando a quanto emerso, influiscono sulla mortalità dei cittadini.
E ancora su questo punto centrale insistono i programmi di prevenzione e le campagne di comunicazione ad essi connessi. Ne è un esempio “La prevenzione ti salva la vita”, la campagna promossa dalla Regione per invitare i cittadini a prendere parte alle giornate di screening organizzate sul territorio, un’attività di informazione che passa attraverso il ruolo attivo svolto da SINFONIA, il Portale Salute del Cittadino.
E i risultati non sono tardati ad arrivare: basti pensare che solo nel 2023 si registra un raddoppio dell’adesione agli screening per il cancro alla mammella. Il primo trimestre del 2024, inoltre, conferma un trend positivo in tutte e tre le attività di prevenzione evidenziando anche una progressione dei dati, utile all’approfondimento delle patologie e del target di riferimento oltre a migliorare la metodologia adottata.
Passi avanti significativi riguardano anche le attività di pre-screening oncologico che hanno coinvolto oltre 50.000 donne di età compresa tra i 20 e i 49 anni, pari al 7% della popolazione di riferimento delle ASL individuate e al 14% del target di arruolamento che prevede lo screening mammario di base. Un’attività che ha confermato ancora una volta l’importanza della diagnosi precoce nel decorso positivo della malattia.
Un lavoro reso possibile anche dalla formazione continua garantita ai Medici di Medicina Generale che hanno preso parte ad una serie di corsi specifici, per un totale di 174 incontri, per restare costantemente aggiornati sull’incidenza del tumore mammario in giovani donne, sugli elementi che possono consentire la stima del rischio, sul corretto percorso di prevenzione e gestione clinico assistenziale, anche nei casi di mutazione patogena a carico dei geni BRCA.