Il Napoli continua a far faville. Con un 5-1 rifilato all’Empoli, si riprende il primo posto in solitaria ed il +2 sulla Juve corsara. SHINING NAPOLI, tradotto: NAPOLI LUCCICANTE, quello a cui si è assistito in un ‘San Paolo’ pullulante di passione. “Shining” è anche il nome del celeberrimo film di Stanley Kubrick, con – ricorderete – Jack Nickolson spettacolarmente protagonista nei panni di Jack Torrance. E a riguardare gli occhi di quel Jack Torrance vi si possono riconoscere la stessa rabbia e la stessa voglia di “far fuori” l’avversario sfoggiate da ogni singolo calciatore del Calcio Napoli.
Il gioco d’alta classe e l’abnegazione veemente di tutta la squadra non sono una novità, va sottolineata piuttosto la risposta d’orgoglio e caratteriale messa in atto al beffardo ma momentaneo vantaggio dell’Empoli.
REINA: colpevole d’aver sottovalutato la punizione di Paredes che di lì a poco si sarebbe trafitta alle sue spalle. Per il resto è la solita prestazione da trascinatore coraggioso, dittatore d’una difesa quasi impeccabile. Voto 6.5.
HISAY: Ligio al dovere, mostra attenzione in fase di copertura. Diviene gazzella quando ha strada libera davanti a se. Incessante, propina cross altamente velenosi. Voto 7-.
ALBIOL-KOULIBALY: coppia centrale che non desta preoccupazioni. Attenti nelle ripartenze, compatti e sincronici nell’alzare il baricentro in retroguardia. Lo spagnolo barbuto è divenuto roccia, mentre Kalidou è Colosso all’occorrenza torreggiatore. Voto: 7
GHOULAM: fluttua pedissequamente sul lato mancino. Dissipatore d’energie. Grande apporto offensivo, anche se quel suo piede mancino è da educare. Voto 6.5.
ALLAN: ringhia ripetutamente sulle caviglie dell’avversario, sdradicatore vorace e robusto di palloni, dipanatore di matasse, repentino nei capovolgimenti di fronte. Incarna l’ocelot, felino selvatico parente lontano e più piccolo del leopardo, ghermitore feroce in quel dell’Amazzonia. Voto 7.
JORGINHO: la chiave di volta della mediana, il collante tra retroguardia ed attacco. Il metronomo di cui si aveva da tempo bisogno. Mai domo, sa sempre cosa fare e come farlo. Il bastone su cui poggiarsi nei momenti di difficoltà. Il faro che illumina la scena partenopea. Voto 7
HAMSIK: come l’Araba Fenice è rinato dalle proprie ceneri. E’ tornato a dare sfoggio delle sue più grandi qualità tecnico-tattiche. Frangiflutti tra difesa ed attacco. Le sue incursioni offensive denotano l’alta levatura della sua saggezza calcistica. Voto 7.5
CALLEJON: vagabonda, al solito, per vaste zone del campo di gioco in cerca d’avventura. Dedito al lavoro oscuro, quello che ogni allenatore vorrebbe veder compiere da ogni calciatore. Il Cavaliere Errante è imprescindibile. Oggi si è regalato ed ha regalato una doppietta, la ciliegina sulla torta per cotanta fatica. Voto 8-
INSIGNE: fulmineo e funambolico nell’uno contro uno, assist man d’alta caratura. La punizione che gli ha permesso il decimo gol stagionale (record assoluto di reti per lui) è una pennellata degna del grande pittore Luca Giordano. La sua prontezza esecutiva, i suoi tiri dalla parabola spigliata, rapida, virtuosistica, l’emulazione verso i grandi fantasisti del passato, legittimano l’accostamento. Voto 8.5
HIGUAIN: Ade, il dio degli Inferi. Figlio di Crono e di Rea, fratello di Zeus. Dotato d’una patera e di uno scettro scaglia la propria ira funesta contro chiunque si trovi davanti. Non perdona più Gonzalo. E’ divoratore d’aria, castigatore sotto porta. 22 gol in 22 presenze, uno ogni 90′. Capocannoniere di A e d’Europa. La standing ovation del San Paolo gli è dovuta. Voto 7.5
SARRI: ammanta di bellezza estatica la propria squadra. Impostazioni, accorgimenti, migliorie, limature, che rasentano il maniacale. Meccanismi semplici ma efficacissimi ormai son stati collaudati. Non era semplice fare lo scherzetto al proprio figlioccio Empoli. Ce l’ha fatta. Voto 7.5