Non c’è pace per le sorti del Palermo. Il rendimento in campo dei siciliani è stato fortemente condizionato dal terremoto che ha scosso le fondamenta dell’organigramma societario. Un giorno c’è un allenatore, il giorno dopo ce n’è un altro, e così via fino ad oggi. Le decisioni del vulcanico presidente Zamparini hanno sempre spiazzato il mondo del calcio italiano, ma in questa annata il patron rosanero si è superato. Altro che fama da mangia-allenatori, Zamparini è andato anche oltre.
Prima Iachini, poi Ballardini, passando per Schelotto e la gestione con Tedesco, Viviani, Bosi e chi più ne ha, più ne metta. Ieri le dimissioni di Iachini hanno scaturito l’ennesimo uragano, con il presidente che ha provato a frenare la volontà dell’allenatore, già esonerato e ripreso a distanza di poche settimane.
Il tutto quando è in programma la difficile sfida contro il Calcio Napoli, da disputare domenica sera al Barbera. La settimana più tribolata della storia del Palermo è caratterizzata dall’autogestione dei calciatori: senza guida, loro, si allenano da soli. Stamattina poi al centro di allenamento di Boccadifalco, la tensione è arrivata alle stelle: i tifosi palermitani hanno circondato il campo sportivo abbozzando i primi segnali di contestazione con cori e fumogeni. A riportarlo è Repubblica. Il caos regna sovrano a Palermo e la partita con il Napoli si fa sempre più ricca di problemi. Di questo ne possono trarre giovamento proprio gli azzurri, per continuare a correre verso il sogno.