Salvatore, Pasquale, Antonio, Ciro detto “Ciruzzo”. E ancora, Giuseppe, Luigi e le sue mille varianti, passando per Raffaele e l’intramontabile Gennaro. Se tra questi c’è il tuo nome di battesimo, allora vorrà dire che sei legato a Napoli e alla Campania, anche se magari sei nato e vivi altrove. Dagli anni ’80 in poi, a questi nomi si è affiancato quello del giocatore più forte di tutti i tempi, che proprio con la maglia azzurra ha scritto le pagine indimenticabili dell’arte del pallone. Chiamarsi “Diego” a Napoli è come un vanto da condividere con il mondo intero. Provare ad imitare il “10” per eccellenza, poi, è l’obiettivo di tutti gli scugnizzi che corrono dietro a un pallone. Ci si sente spavaldi, invincibili, divini, proprio come lui.
Negli ultimi tempi, però, in città si sta diffondendo una nuova tendenza, con protagonisti sempre i nomi di battesimo. A riportare la notizia è il Corriere del Mezzogiorno, che ha sottolineato come negli ultimi quattro anni, in città si siano registrate le nascite di ben 51 piccoli Marek. Tutto vero, non è uno scherzo: il nome del capitano slovacco portato a vita da persone nate in una città del sud. Ma il numero 17 azzurro non è il solo. Dagli uffici dell’anagrafe di Napoli emergono anche 6600 “nuovi” Lorenzo, nome diffuso da sempre ma che, c’è da scommetterci, ha avuto il suo boom nel capoluogo campano in seguito all’exploit del talento di Frattamaggiore. Napoli, città accomunata in tutto il mondo alla parola “Amore”, sa bene come tributare i suoi beniamini.