Talento, allenamenti costanti e vita sana. Questo è il diktat del giocatore che vuole diventare un campione. Ma non bisogna trascurare un altro aspetto, apparentemente secondario: l’alimentazione. Nella vita di uno sportivo, un corretto regime alimentare viaggia di pari passo con le varie fasi della preparazione atletica.
A spiegarlo stamattina, nel corso di un convegno tenutosi stamattina nel Complesso di Mascabruno del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, per la seconda tappa del ciclo di incontri ‘Lo Sport in Accademia’, è stato Ciro Salatiello, chef del Calcio Napoli: “Bravura dei medici e dei prodotti che abbiamo nel nostro territorio che abituano i giocatori pian piano alla nostra alimentazione. I sudamericani prediligono la carne, ma si avvicinano rapidamente anche agli spaghetti al pomodoro, alle nostre verdure, cotte rigorosamente al vapore perché conservano le loro proprietà nutritive – le sue dichiarazioni riportate da Il Mattino – Gli atleti, naturalmente, restano strettamente legati al menù che mi fornisce il medico del Napoli, hanno un buffet e posso scegliere tra le verdure, la carne o il pesce. Ci sono, però, prodotti vietati nel giorno della gara. Ad esempio i medici vietano il cappuccino perché contiene aria e potrebbe rallentare le prestazioni. Il riso va bene, ma si evita la carne, magari solo quella bianca come il pollo o pesce alla griglia”.
Immancabile una curiosità, in questo caso su Marek Hamsik: “Lui predilige il risotto al parmigiano, è il piatto che porta anche un po’ fortuna, ed è quello che unisce i calciatori nelle preferenze. Hamsik ogni volta mi dice che voto ho preso”.